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ECONOMIA | 04 aprile 2025, 06:50

Dazi e scenari futuri, l'analisi di Carlo Piacenza: “Sarà il consumatore finale a pagare il prezzo più alto”

E aggiunge: “La guerra dei dazi avrà come effetto il rallentamento dell'economia mondiale. Non solo: l'interscambio tra nazioni verrà a mancare da ambo le parti”.

carlo piacenza

Dazi e scenari futuri, l'analisi di Carlo Piacenza: “Sarà il consumatore finale a pagare il prezzo più alto”

“A parte i dazi, va tutto bene”. Con queste parole, in collegamento telefonico dal Perù, ha esordito Carlo Piacenza, imprenditore e volto noto del settore manifatturiero biellese, nell'intervista che ha trattato e analizzato il via libera delle tariffe fiscali, applicate su tutti i paesi dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

Una mossa che ha fortemente preoccupato i mercati di tutto il mondo. Specialmente quelli europei. “Come accaduto in altri momenti della storia, sarà il consumatore finale a pagare il prezzo più alto – sottolinea il già presidente dell'Unione Industriale Biellese – La guerra dei dazi avrà come effetto il rallentamento dell'economia mondiale. Non solo: l'interscambio tra nazioni verrà a mancare da ambo le parti e si assisterà, molto probabilmente, ad un anno di flessione economica”.

Spostando la lente d'ingrandimento sul settore tessile, il pensiero di Piacenza è chiaro e netto: “L'Italia è sempre più destinata a realizzare prodotti di classe e di enorme valore. Non solo in campo tessile ma anche in altri ambiti. La battaglia sui prodotti di alto consumo ci ha visto perdenti ma l'intuizione di alcune aziende leader del settore di puntare sulla qualità e su una clientela con gusti ed esigenze di un certo tipo ha permesso di creare un mercato del 'Made in Italy' che tutto il mondo ci invidia. Ora, il problema sorge per chi crea prodotti di medio/alto livello che si trova di fronte a questo tipo di problematiche, come i dazi americani. Il modo di lavorare e il processo produttivo è diverso da chi opera nel mercato del lusso. Obiettivamente, in America, non ci sono produttori tessili che possono competere con quelli italiani e biellesi. Non c'è davvero confronto, è un dato oggettivo”.

Sui possibili scenari futuri socio-economici, Piacenza è quanto mai prudente: “Di fronte ai dazi americani, si assisterà ad una flessione di mercato. Sarà un danno anche per gli stessi americani che pagheranno quei dazi su determinati articoli. Una cosa è certa: diversi beni di pregio sono unici al mondo e solo in Italia esiste la possibilità di acquistarli. Penso solo ai grandi marchi dell'abbigliamento che comprano un numero importante di prodotti italiani. La fortuna che abbiamo è enorme. Oltre alla qualità, molte aziende italiane hanno un altro duplice punto di forza: la sostenibilità e la tracciabilità del prodotto. Siamo molto avanti rispetto a molti altri stati del mondo. È un vantaggio ulteriore che fa la differenza. Sicuramente non sarà un periodo semplice: dovremmo stringere i denti, a fronte di una sempre più probabile restrizione del mercato. Gli stessi clienti saranno prudenti prima di investire ma alla fine verrà sempre ricercata la qualità dei nostri prodotti”.

Infine, da Piacenza giunge un suggerimento al presidente Trump: “Premesso che ognuno segue e persegue i propri interessi, sarebbe opportuno che i suoi analisti di mercato rivedessero le misure economiche emanate recentemente così da garantire una miglior difesa dei produttori per una sistema che, al momento, si sta ritorcendo sui propri clienti finali”.

g. c.

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