Tenda pronto entro il 2024, Frejus nel primo trimestre 2025, Monte Bianco verso il raddoppio e il passaggio da Ventimiglia rinforzato per fare da ponte in questi mesi difficili. Ecco cosa è emerso dal vertice che si è tenuto oggi al Grattacielo della Regione Piemonte, alla presenza del vicepremier Antonio Tajani, ministro degli Esteri. Con lui, oltre al governatore Alberto Cirio, i rappresentanti delle forze economiche piemontesi, da mesi ormai in difficoltà per le strozzature nei valichi e passaggi verso la Francia.
Via di ingresso per tutto il Paese
"Lo sviluppo dell'economia di tutta l'Italia nord occidentale dipende da questi collegamenti, a cominciare da Piemonte e Liguria e le vie di trasporto devono permetterci di valorizzare i nostri prodotti", conferma il vicepremier Tajani. "Sono soddisfatto dall'incontro di oggi, mi pare ci sia stato un cambio di passo. C'è un messaggio positivo da parte francese e come Governo faremo di tutto per sostenere l'obiettivo trasporti efficaci, efficienti e tutelando l'ambiente".
La spina del Frejus
A soffrire, in particolare, è il Valico del Frejus, dove i trasporti via ferrovia sono bloccati da oltre un anno a causa di una frana sul versante francese. "Sul Frejus abbiamo chiesto un'accelerata, abbiamo insistito molto - dice Tajani - Ci garantiscono che stanno facendo il massimo per il ripristino della circolazione".
E sul Monte Bianco, attualmente chiuso per manutenzione programmata, "dalla Francia abbiano avuto segnali di grande attenzione: sono disponibili alla realizzazione di una seconda canna, cosa prima mai considerata. E intanto il tunnel sarà riaperto per le Feste, per dare una boccata ossigeno".
Anche la provincia di Cuneo è coinvolta in questi dibattiti: "Per il Tenda speriamo si possa arrivare entro poche settimane a una soluzione per attivare e far funzionare di nuovo questo traforo", dice il vicepremier. E se si registra "disponibilità anche per accelerare la Torino-Lione", Tajani garantisce che "Il Governo sta lavorando a sostenere uno sfogo via Ventimiglia per sopportare il momento di difficoltà che si sta attraversando in questo periodo".
"Presto - conclude - a Nizza faremo una nuova riunione per procedere anche da punto di vista politico nello sviluppo delle politiche transfrontaliere".
Cirio: "Importante l'apertura su Frejus e Bianco"
"La presenza del vicepremier ci ha permesso di mettere intorno al tavolo tutte le realtà coinvolte dalla situazione - commenta il governatore, Alberto Cirio - Una nota ufficiale del ministro conferma un cronoprogramma che vede una accelerazione delle procedure per il Frejus".
"Importante anche le aperture sul raddoppio del Bianco che potrebbe risolvere in maniera definitiva i nostri problemi. I nostri territori sono appetibili e dobbiamo accompagnare sempre di più le esigenze delle nostre imprese. Sul Tenda, infine, si conferma la riapertura entro fine anno. Oggi è stato riconfermato".
Gallina: "La situazione è critica, aumentano i costi"
"Le rassicurazioni sono arrivate con gli impegni da parte italiana e francese - commenta Dario Gallina, presidente della Camera si commercio di Torino - Ma la situazione è molto critica, sia per il manifatturiero che per il turismo. Questo porta più traffico sulla circonvallazione di Torino aumentando le difficoltà e generando costi. Ristori? Non se n'è parlato".
"L'ambasciatore ha portato un impegno del Governo per velocizzare. Speriamo che alle parole seguano i fatti, perché siamo di fronte a problemi di trasporti a partire dai rifiuti pericolosi", conclude Gallina.
Api Torino: "Non siamo competitivi"
"Quanto sta accadendo in questi mesi sul fronte dei valichi alpini che interessano la nostra regione è già stato definito una “tempesta perfetta” alla quale è necessario rispondere con decisione - commenta il vicepresidente di Api Torino, Roberto Cotterchio - . La giornata di oggi va certamente nella direzione giusta a patto che ad essa seguano decise azioni dal punto di vista politico ed economico. E’ evidente che per agire con decisione servono, da un lato, capacità e autorevolezza politica e, dall’altro, disponibilità di investimento ancora più importanti di quelle odierne".
"Si parla spesso di competitività e attrattività del nostro territorio - prosegue -. Abbiamo calcolato che anche solo stimando un aumento del 5% dei costi logistici ferroviari, l’impatto negativo sull’economia del nord-ovest potrebbe arrivare fino a 870 milioni all’anno. Per capire meglio cosa sta accadendo con le chiusure dei valichi, basta ricordarsi che per la chiusura del Monte Bianco in poco tempo il traffico di mezzi pesanti al Frejus è cresciuto del 50% con tutte le conseguenze che si possono immaginare. Stando alle rilevazioni più affidabili, attraverso il Frejus tra gomma e ferrovia, passavano circa 15,1 milioni di tonnellate di merce, dal Monte Bianco 9,3 milioni".