Al termine del consiglio comunale di Biella oggi martedì 1 ottobre verrà comunicato il nome del successore di Sonia Caronni, garante dei diritti delle persone private della libertà personale per due mandati dopo i quali non può essere rinominata. Intanto ad inizio seduta di oggi è stata ascoltata in sala per una sua relazione sul suo mandato.
Più ore di visite psichiatriche e psicologiche per i detenuti, più mediatori culturali di lingua madre e problemi di riscaldamento nel padiglione vecchio tra le criticità segnalate dal Garante.
"Oggi gli ospiti sono 422, di cui 182 migranti, quando la capienza massima è di 395. Un trend in lieve calo rispetto agli anni addietro - ha dichiarato Sonia Caronni - , in linea con la media nazionale. Negli anni passati siamo arrivati ad ospitare fino a 450 detenuti. Ci sono più funzionari giuridici pedagogici: oggi sono 8, negli anni prima erano stati prima 5 e inizialmente solo 2".
Durante il suo mandato Sonia Caronni ha fatto 652 colloqui individuali e tra le richieste principali ce ne sono state che riguardano la salute (112), in particolare mentale (173). Un dato che però allarma è la povertà di queste persone: molte di loro arrivano senza nemmeno delle scarpe di gomma, un asciugamano. In questo caso le segnalazioni sono state 213. Al giorno d'oggi in carcere ci sono tante persone sole, senza famiglia. Quello che preoccupa è che tanti di loro entrano depressi e il carcere amplifica questo loro malessere perchè al suo interno non ci sono strumenti per agire".
Elemento critico tutto biellese è poi lo sconto di pena che per la garante arriva a fine della detenzione: "Alcune volte addirittura a 2 giorni dalla pena principale, motivo per cui non se ne può usufruire", sottolinea Caronni.
Corsi professionali? "Nei miei 2 mandati hanno chiuso le classi del CPIA e il biennio del Liceo Artistico perchè si dice che i detenuti non frequentano i corsi - commenta Sonia Caronni - . Quello che penso invece io è che serve una spinta per queste persone ad avvicinarsi allo studio. Un tempo si entrava in carcere con la speranza di uscire, oggi si entra e non si intravede più la fine della detenzione. E' svanita la speranza di un futuro, le persone entrano con l'idea che non usciranno più".
Tra i grandi problemi del carcere ce ne sono anche strutturali, sia nel padiglione vecchio che in quello nuovo. "Ci sono infiltrazioni nel salone polivalente per il cinema e lo spettacolo - spiega il Garante - . Nel corridoio del nuovo padiglione anche, e la situazione non è accettabile. Ci sono infiltrazioni nelle camere nel nuovo padiglione e negli ultimi tre anni la caldaia del vecchio non è stata in grado di scaldarlo perchè c'è un problema con il teleriscaldamento, non dialoga con la caldaia originaria. I medici, gli insegnanti hanno problemi a visitare i pazienti, a tenere loro lezioni".