Dal 4 al 6 ottobre 2024 si terrà a Biella Piazzo, nelle sale delle Dimore storiche di Palazzo La Marmora e Palazzo Ferrero, la VIII edizione di Fatti ad Arte, l’appuntamento dedicato all’Alto Artigianato e ai mestieri d’arte, dove i visitatori potranno conoscere i processi lavorativi che danno origine ai manufatti e alla bellezza del “fatto a mano”.
Organizzata dall’Associazione omonima e promossa dalle due Associazioni di categoria Confartigianato Biella e CNA Biella, in collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, ADSI (Associazione Dimore Storiche Italiane, OMA, (Osservatorio dei Mestieri d’Arte di Firenze) e Fondazione Cologni Mestieri d’Arte, l’iniziativa è inserita nella programmazione di Woolscape, progetto nato dalla collaborazione di quattro realtà biellesi DocBi, Fondazione Città dell’Arte e Associazione Fatti ad Arte a cui si aggiunge quest’anno, per la parte turistica, Discover Biella. Woolscape, nella sua terza edizione, ha come scopo la promozione e la valorizzazione del turismo nel territorio attraverso un percorso cicloturistico nella “strada della lana”.
In mostra pezzi unici della ceramica, del vetro, del tessile, della sartoria, della calzatura, le arti dell’oreficeria, del restauro, della legatoria, della decorazione, del mosaico, della liuteria e molto altro ancora. Un’edizione molto ricca, che da quest’anno pone particolare attenzione al comparto dell’Artigianato digitale, che sempre più si rivela attraente ed appetibile per le nuove generazioni, con opportunità occupazionali, soprattutto se integrato con le nuove tecnologie.
Per tutta la durata dell’evento i visitatori potranno vedere gli artigiani all’opera, conoscere i processi lavorativi che danno origine ai manufatti e alla bellezza del fatto a mano in bottega.
Sono previsti, inoltre, incontri tra gli artigiani e le scuole grazie ad appuntamenti dedicati.
Al primo piano di Palazzo La Marmora, nel salone affrescato dai Galliari, saranno presenti le postazioni dell’ADSI, Associazione Dimore Storiche Italiane, e di artigiani che dedicano la loro attività dalla manutenzione ed al restauro delle antichità in tutte le loro forme, per sottolineare lo stretto legame tra Dimore Storiche ed il mondo dell’artigianato.
Fatti ad arte ospiterà inoltre quattro mostre a Palazzo Gromo Losa, che saranno aperte al pubblico dal 4 ottobre al 3 novembre.
La prima esposizione è “L'arte del prototipo. La bottega artistica di Giovanni Sacchi” è un omaggio al modellista per il design e l’architettura più noto in Italia, a cura dell’Archivio Giovanni Sacchi. Dal 1948 ha collaborato con i maggiori progettisti italiani – fra gli altri, Achille Castiglioni, Marcello Nizzoli, Aldo Rossi, Ettore Sottsass e Marco Zanuso – diventando l’interlocutore ideale con il quale si sono confrontati per tradurre tridimensionalmente le loro idee progettuali.
Nel laboratorio di via Sirtori a Milano Sacchi ha realizzato migliaia di modelli di oggetti per il design e di plastici architettonici.
La seconda esposizione è una bipersonale di Sandra Baruzzi e Guglielmo Marthyn, “Corto Raggio”, a cura di Cantiere delle arti Castellamonte. In mostra 50 oggetti stampati in 3D CLAY, la nuova tecnologia del digitale, protagonista degli ultimi anni ma nata nel secolo scorso, che si avvale di software dedicati per la progettazione e stampanti 3D in grado di dare vita a modelli e prototipi di notevole complessità e precisione.
“Mistico primitivo. Elizabeth Aro” è il titolo della terza mostra che prende in prestito lo stile e i versi della poetessa americana Mary Oliver (Primitivo Americano, Einaudi, 2023), a cura di Irene Finiguerra. La ricerca artistica di Aro collega il mondo naturale e umano con l’utilizzo di tessuti pregiati. Negli ultimi anni ha prodotto un gruppo di opere incentrate sulla circolazione del sangue e sul modo in cui l’energia viaggia attraverso il corpo, costruendo una mappa che descrive le strutture dietro i flussi vitali.
Infine, la quarta esposizione, “Un filo di storia”, vuole celebrare l’evoluzione e l’eredità di Miniartextil, una delle più prestigiose rassegne internazionali dedicate alla fiber art e al piccolo formato tessile. In occasione di “Fatti ad Arte”, questa retrospettiva offre al pubblico una visione privilegiata del viaggio artistico e culturale che Miniartextil ha intrapreso nel corso degli anni. Attraverso una selezione di opere significative, la mostra racconta l’evoluzione delle tecniche e delle estetiche che hanno caratterizzato questa manifestazione, mettendo in luce il dialogo tra tradizione e innovazione. “Un filo di storia” non solo celebra il passato, ma si inserisce nel contesto di “Fatti ad Arte”, un evento che condivide la stessa passione per l’eccellenza del fatto a mano e il legame profondo con il territorio.