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ATTUALITÀ | 03 agosto 2024, 15:12

Piscina Rivetti chiusa, Moscarola risponde: “Questione inevitabile”

Svelato il motivo: anni di mancata manutenzione, sprecati 60 metri cubi di acqua al giorno.

Piscina Rivetti chiusa, Moscarola risponde: “Questione inevitabile”.

Piscina Rivetti chiusa, Moscarola risponde: “Questione inevitabile”.

Incertezza, domande e lamentele attanagliano la questione della piscina comunale Massimo Rivetti, che da settembre – ottobre 2023 è sottoposta a lavori di manutenzione della vasca esterna, per importanti interventi di riqualificazione. Perché non apre per il periodo estivo? Quanto ancora si dovrà attendere? Era proprio necessario? Ci siamo rivolti all’Assessore di Biella all’Impiantistica sportiva Giacomo Moscarola, che con chiarezza risponde: “Gli ultimi importanti interventi risalgono agli anni 2000, vale a dire 25 anni orsono, periodo in cui nessuno si è occupato di fare vera manutenzione. La vasca perdeva 60 metri cubi di acqua al giorno e non possiamo rimanere indifferenti di fronte a un dato simile. Una perdita idrica imponente, sia a livello economico che ambientale” racconta Moscarola.

Per la riqualificazione dell’impianto e l’abbattimento delle ingenti perdite sono stati stanziati 1,8 milioni di euro, che garantiranno tenuta, sicurezza e risparmio della struttura. In Italia quasi il 40% dell’acqua potabile viene dispersa da una rete idrica obsoleta e la nostra capacità di stoccare quella piovana è nettamente inferiore rispetto ai maggiori Paesi europei. Un problema che spesso passa in secondo piano, solo perché lontano agli occhi dei cittadini, ma che rivela una grossa mancanza da parte di chi dovrebbe occuparsene.

“Purtroppo – continua Moscarola -, quando le amministrazioni mettono mano agli impianti non possono risultare accessibili, ma il risultato sarà indubbio. La ditta che se ne occupa aveva garantito tempi più brevi, ma occorrevano 400 giorni lavorativi e con circa due mesi e mezzo di pioggia non è stato possibile rientrare nei tempi. È bene che i cittadini siano informati e consapevoli, perché l’ingenza degli sprechi ha reso gli interventi assolutamente necessari”.

G. Ch.

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