Riceviamo e pubblichiamo:
“Egregio Direttore,
sono Alessia Maiolo. Sino ad ora non ho mai detto nulla ma ora sento il dovere di far sentir le la mia voce. Speravo nella giustizia ma vedo che così non è stato. Quel maledetto 2022 era un anno complicato sia per me per mio padre e per mio fratello. Stavamo affondando il Lutto di nostra Madre.
Eravamo tutti a pezzi, era un’enorme dolore che, per mio fratello, quel dolore era ancora più amplificato. Sia io che mio padre sapevamo che aveva solo bisogno di aiuto e stavamo cercando di fare il possibile. Non è stato quello il modo. Sentirsi dire che quello che è successo è accaduto per difendermi e per difenderci mi fa venire solo il voltastomaco. Noi a Gucchio non gli abbiamo chiesto di intervenire, noi gli avevano detto espressamente di stare nel retro e non fare nulla e che ce ne saremmo occupati noi.
Gucchio sapeva benissimo che avevo chiamato la Polizia che per il bene di mio fratello per farlo aiutare. Le mani di Gucchio hanno cercato e preso il coltello dal cassetto per avventarsi contro mio fratello. Ha trattenuto con forza mio Fratello e l’ha pugnalato davanti ai miei occhi, dichiarando solamente 'l’ho accoltellato, vado in galera vado in galera'. Lui non ci ha difesi, lui ci ha distrutti, ha distrutto la mia famiglia. Ha distrutto Me.
Se la Procura Generale avesse visto il video non avrebbe mai consentito un patteggiamento per eccesso colposo di legittima difesa. Non saranno i soldi di un ipotetico risarcimento a ridarmi mio Fratello. Voglio solo che si sappia una cosa: le sue mani saranno sempre sporche del sangue di mio Fratello la cui vita vale solo 3 anni di galera che non si farà. È questa la Giustizia?”