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ATTUALITÀ | 27 maggio 2024, 19:30

Tante persone a Biella per il presidio di solidarietà per Siu FOTO

La manifestazione ha visto in campo nel tardo pomeriggio di oggi, 27 maggio, in via Italia, diversi soggetti operanti sul territorio e impegnati da anni contro la violenza sulle donne.

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Tante persone a Biella per il presidio di solidarietà per Siu FOTO

Ha richiamato un gran numero di persone il presidio di solidarietà per Soukaina El Basri, la 30enne di Chiavazza, ricoverata all'ospedale di Novara per una ferita all'arteria mammaria e finita al centro delle cronache nazionali.

La manifestazione ha visto in campo nel tardo pomeriggio di oggi, 27 maggio, in via Italia, diversi soggetti operanti sul territorio e impegnati da anni contro la violenza sulle donne: Paviol, Donne Nuove, Voci di Donne, Non sei Sola, Hydro, Anpi Biella Centro e amministrazione di Biella. Presenti anche molti giornalisti di testate e programmi nazionali che hanno ascoltato le parole di molte donne.

Come quelle pronunciate da Cristiana Gardiman de Le Parole Fucsia: “Siamo qui perchè le notizie di cronaca di questi giorni ci hanno profondamente scosse. Era importante ritrovarsi in piazza per ragionare in maniera collettiva. Di violenza è necessario parlarne, non solo il 25 novembre. Siamo qui per dire che le donne hanno bisogno di spazi protetti, dove sentirsi sicure e potersi confrontare tra loro. Agli uomini, invece, dico una cosa sola: non ce ne facciamo nulla dei cartelli contro la violenza o delle scarpe rosse. Occorrono prese di posizioni chiare”.

Da Ilaria Sala, consigliera di parità della provincia di Biella, sono giunti alcuni dati molto importanti: “Nel 2023, a Biella, sono state 200 le donne che si sono rivolte alla rete antiviolenza, 59 al centro antiviolenza. Dieci, con figli, hanno trovato protezione nella Casa Rifugio, 47 hanno fatto accesso al Pronto Soccorso”.

Delle 59 donne che sono giunte al centro antiviolenza “40 di loro sono state seguite in percorsi psicologici, sociali e di consulenza legale, oltre ai tirocini lavorativi – prosegue Sala - La maggior parte di loro è italiana, 155 hanno figli e su 200 autori di violenza 170 sono compagni, mariti, conviventi o ex. Se vogliamo un cambiamento, dobbiamo assolutamente ascoltare le donne e crederle ma anche lavorare sulla cultura, fare prevenzione e sostenere i centri antiviolenza”.

g. c.

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