Una canzone sussurrata anche da quel bambino ebreo strappato dalle braccia della madre in una lontana isola del Dodecaneso, dopo aver navigato a zig zag nell'Egeo, di porto in porto su fino a Salonicco e poi giù fino al Pireo, ed aver ancora viaggiato in un carro merci, di stazione in stazione per giorni, diretto chissà dove.
Ad Auschwitz fu immediatamente condotto in una camera a gas.