Weekend di festeggiamenti per le penne nere biellesi in onore del loro santo patrono San Maurizio. La tradizionale ricorrenza si è tenuta nella sezione di Biella già nella serata di venerdì con il Polentaparty e la consueta corsa podistica in notturna, giunta alla 14esima edizione.
Sabato, invece, in occasione della cerimonia di rito, il presidente sezionale Marco Fulcheri ha presentato alle autorità e alla cittadinanza il progetto “?Restauriamo San Maurizio?”. Una proposta degli alpini biellesi con l'obiettivo di organizzare un incontro per affrontare il tema della messa in sicurezza e del restauro della chiesa di San Maurizio. Così, al termine dell'intervento di Fulcheri, è stato consegnato un dettagliato dossier al sindaco Claudio Corradino, al senatore Gilberto Pichetto, a Monsignor Roberto Farinella, al consigliere regionale Michele Mosca e al vice presidente della Provincia Emanuele Ramella Pralungo.
A seguire, è stata celebrata la Santa Messa dal vescovo di Biella, con il cappellano alpino don Remo Baudrocco. Domani, martedì 24 settembre, ultimo appuntamento in agenda, sempre alla sezione di Biella, dove avrà luogo la presentazione di Associazione Nazionale Alpini, un secolo di storia, ultima opera letteraria dello storico Gianni Oliva.
Ma qual è la storia della chiesetta di San Maurizio? Sin dal V secolo le terre del Vallese, della Savoia e del Piemonte vissero il ricordo del martirio della legione Tebea e di Maurizio; nel medioevo Biella dedicò a Maurizio una delle sue Chiese. Il primo documento che ne fa menzione è del 1197 e il 5 maggio 1207 papa Innocenzo III prendeva sotto la sua protezione, tra le chiese appartenenti al Capitolo di Santo Stefano, la “ecclesiam Sancti Mauritij de loco bugelle”: Con declassamento dalla funzione parrocchiale nel terzo decennio del XIII secolo, divenne semplice oratorio (Statuto del Comune - 1245). La chiesa è poi menzionata nell’estimo della Diocesi di Vercelli del 1298 e successivamente in quello datato 1420. Dei lavori eseguiti è conservato solo il ricordo della ricostruzione dell’abside, in pietra di torrente, nei secoli XIV – XV e il rinnovamento dell’altare nel 1438.
Le prime vere descrizioni dell’edificio risalgono al 1600 e al 1606 quando, con interventi di restauro, lo si trasforma in un piccolo santuario mariano con un’immagine della Madonna delle Grazie. Nei primi decenni del 1700 fu abbandonata: un documento del 1731 la descrive come magazzino per riporre i prodotti della terra, dove si celebra solo in occasione della festa di San Maurizio.
Negli anni successivi si apportarono migliorie, tanto che il parroco don Soto nel 1771 scriveva: ”è una cappella di figura oblunga, con volta e un solo altare dedicato a Maria Vergine… il tutto è in buono stato sotto l’amministrazione del Capitolo” Dall’inizio dell’Ottocento comincia un graduale decadimento della chiesa, che, per decreto vescovile del 15 marzo 1834 “stante il cattivo stato in cui questa chiesa si trovava” fu alienata per lire 500 a Paolo Placido Scaravelli e divenne quindi proprietà privata. Con atto di donazione, nel novembre 1986, diventa patrimonio della Città di Biella.