Roberto Merli affronta sempre con grande pacatezza argomenti drammatici e scottanti, come quello dei suicidi che nel Biellese rappresentano un problema da diversi anni.
Alla luce della tragedia avvenuta tra Masserano e Brusnengo (due persone si sono tolte la vita) e un tragedia sfiorata dal ponte della Pistolesa, nei giorni scorsi, il responsabile del servizio di psichiatra dell'Asl dice: "Non mi risulta un aumento del numero dei suicidi rispetto al recente passato. L'anno nero nel nostro territorio fu il 2015, con una trentina di casi. Il numero però resta superiore alla media piemontese e italiana".
Difficile trova una soluzione. Merli però fa ricorso alla letteratura scientifica internazionale sul tema, e spiega: "Le barriere sui ponti servono, ma certo non da sole. Lo dico da anni. Occorrono anche iniziative e interventi secondari: cartelli dissuasivi, controlli delle forze dell'ordine, la presenza di telecamere, possibilità di contattare centri anti crisi come il nostro e altro ancora. Il tutto aiuta ma ovviamente non può risolvere in assoluto un problema che in tutto l'arco alpino, registra, storicamente, numeri molto alti di persone che si tolgono la vita".
Sul ruolo dell'Azienda sanitaria locale, lo psichiatra aggiunge: "L'azienda fa quello che può. Spesso purtroppo mancano le risorse umane, in psichiatria".
























