In prossimità della Giornata Internazionale della Montagna, che si celebra l’11 dicembre, Arpa Piemonte presenta una sintesi delle attività svolte nel corso del 2025 in ambiente montano. Un lavoro che riguarda da vicino la sicurezza dei territori alpini e la tutela di un ambiente sempre più fragile, segnato dagli effetti del cambiamento climatico.
Il 2025 è anche l’Anno Internazionale per la Preservazione dei Ghiacciai e, proprio sui ghiacciai piemontesi, Arpa ha concentrato una parte importante delle proprie attività. Durante l’anno sono stati monitorati 110 ghiacciai su 161, attraverso sopralluoghi diretti e osservazioni dall’alto con elicotteri e droni. Il confronto con gli anni precedenti conferma una tendenza ormai consolidata: i ghiacciai continuano a ridursi, soprattutto alle quote più basse.
Nel complesso, la superficie glaciale piemontese si è ridotta di oltre 15 ettari rispetto ai rilievi precedenti. Alcuni ghiacciai mostrano arretramenti particolarmente evidenti, come quelli del massiccio del Monte Rosa. Oltre alla perdita di ghiaccio, Arpa ha seguito con attenzione anche i fenomeni di instabilità in alta quota, come frane e crolli rocciosi che, in alcuni casi, hanno coinvolto direttamente i ghiacciai.
Un altro tema centrale è quello del permafrost, il terreno perennemente gelato che contribuisce alla stabilità delle montagne. Studi recenti indicano che anche questo “collante naturale” delle alte quote si sta riscaldando rapidamente. Il suo degrado è collegato a un aumento dei crolli di roccia, fenomeni che negli ultimi anni si sono verificati anche sulle Alpi piemontesi, spesso in inverno e a quote elevate.
Il 2025 è stato inoltre caratterizzato da eventi meteorologici estremi. Tra il 15 e il 17 aprile, piogge molto intense hanno colpito vaste aree del Piemonte, causando frane, allagamenti e valanghe che in alcuni casi hanno raggiunto il fondovalle, con danni diffusi e una vittima. Un altro evento grave si è verificato il 30 giugno a Bardonecchia, dove una colata di fango e detriti ha attraversato l’abitato dopo forti piogge localizzate, provocando danni significativi e una vittima.
Sul fronte della neve, il Rendiconto Nivometrico 2024-2025 mostra un inverno povero di precipitazioni, con un deficit tra il 20 e il 40 per cento. Nonostante ciò, non sono mancati episodi critici, comprese valanghe particolarmente pericolose. I dati ricordano che meno neve non significa meno rischi: nella stagione 2024-2025 si sono registrati 11 incidenti da valanga, con persone coinvolte, feriti e decessi.
Proprio per migliorare la conoscenza e la prevenzione, nel 2025 Arpa Piemonte ha potenziato il Portale delle Valanghe, introducendo il Catasto Valanghe, una banca dati che raccoglie gli eventi più significativi osservati sul territorio regionale.
Nel loro insieme, le attività presentate in occasione della Giornata della Montagna restituiscono l’immagine di un ambiente in rapido cambiamento, che richiede monitoraggi costanti e attenzione continua. Un lavoro fondamentale che non si limita all'attenzione degli esperti, ma che influirà sulla vita di tutti coloro che vivono, lavorano o frequentano la montagna.
























