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ECONOMIA | 13 ottobre 2025, 10:40

Lavoro, a Biella le entrate programmate a ottobre 2025 sono 200 in meno rispetto ad un anno fa

In 47 casi su 100 le imprese prevedono difficoltà di reperimento dei profili desiderati.

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Lavoro, a Biella le entrate programmate a ottobre 2025 sono 200 in meno rispetto ad un anno fa

Sono 6.080 i contratti programmati dalle imprese delle province di Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli per il mese di ottobre 2025, pari al 20% delle entrate complessive previste a livello regionale.

Tratti comuni alle quattro realtà del territorio sono l’alta percentuale, superiore al 70% delle entrate previste, di contratti a termine; la domanda di occupazione espressa da un numero relativamente basso di imprese sul totale (15% di Verbania, 18% di Vercelli, 19% di Biella e 21% di Novara); una difficoltà di reperimento che oscilla tra il 45% e il 50% delle entrate previste e una richiesta di esperienza professionale specifica, o quantomeno nello stesso settore, che caratterizza in misura prevalente la domanda di lavoro (percentuale che, nel dettaglio, si attesta al 56% per Novara, al 60% per Biella e al 64% per Verbania e per Vercelli).

Ferme restando le diverse vocazioni economiche dei territori, in linea generale, sono i settori dei servizi di alloggio e ristorazione e del commercio a esprimere una parte consistente della domanda di lavoro nelle province dell’Alto Piemonte. Queste alcune delle indicazioni che emergono dal Bollettino mensile del Sistema Informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, grazie al Programma nazionale Giovani, donne e lavoro cofinanziato dall’Unione europea, ed elaborate dal Servizio Studi della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte.

PROVINCIA DI BIELLA

Le entrate programmate a ottobre 2025 sono 940 (-200 rispetto al 2024); nel 30% saranno stabili, con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, per il 70% saranno a termine. Si concentreranno per il 63% nel settore dei servizi e per il 64% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Il 17% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota allineata alla media nazionale.

In 47 casi su 100 le imprese prevedono difficoltà di reperimento dei profili desiderati. Il 12% delle entrate sarà destinato a personale laureato, mentre una quota del 35% delle entrate complessive riguarderà giovani con meno di 30 anni. Il settore a esprimere il più alto fabbisogno è quello del commercio (160 entrate previste), seguito dai servizi di alloggio e ristorazione (140), dalle industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature (130), dai servizi alle persone (110) e infine dalle costruzioni (80).

c. s. Camera di Commercio g. c.

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