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ATTUALITÀ | 24 giugno 2025, 06:50

Mobilità a Biella: luci e ombre del servizio ebike sharing

Le riflessioni di Gilberto Ricolfi: osservazioni dirette e proposte concrete per migliorare il servizio, fronteggiare le difficoltà.

Mobilità a Biella: luci e ombre del servizio ebike sharing.

Mobilità a Biella: luci e ombre del servizio ebike sharing.

Riceviamo e pubblichiamo:

"Nelle ultime settimane si è riacceso il dibattito sul servizio di bike sharing Vaimoo, attivo da quasi un anno sul territorio biellese. Vari aspetti critici e diverse iniziative sono già stati oggetto di articoli sulla stampa locale, nonché di comunicati da parte di rappresentanti istituzionali e dell’azienda stessa. Vorrei, in qualità di cittadino e utente del servizio – che ho utilizzato meno di quanto avrei voluto, soprattutto a causa della frequente indisponibilità di biciclette – condividere alcune osservazioni e proposte.

Mi auguro che i soggetti competenti, in possesso dei dati completi (non solo numero di utenti e durata complessiva dei noleggi, ma soprattutto dati sulla rotazione dei mezzi, tempo effettivo di utilizzo e chilometri percorsi), possano esprimersi anche in merito alle considerazioni che seguono, basate su osservazioni dirette.

Non mi soffermerò sulle misure recentemente annunciate, che auspico diventino presto operative e non rimangano solo dichiarazioni di intenti. Non affronterò quindi, in questa sede, il tema dei vandalismi o dei controlli – talvolta annunciati e poi disattesi.

Mi preme invece ripartire dagli obiettivi del servizio, che – se ho ben compreso – dovrebbe essere un servizio pubblico per i cittadini, volto a favorire la mobilità sostenibile tramite la condivisione di biciclette elettriche messe a disposizione dal gestore. Per raggiungere questi obiettivi, è fondamentale incentivare la rotazione e garantire la disponibilità costante dei mezzi.

A mio avviso, la scelta – sicuramente mossa da buone intenzioni – di promuovere l’utilizzo del servizio con sconti molto elevati per gli abbonati ATAP, si è rivelata controproducente. Ha generato, infatti, usi impropri del servizio: noleggi prolungati, spesso a scopo puramente ricreativo, con scarsa rotazione dei mezzi. In particolare, gli sconti fino al 95% per i possessori di abbonamenti e biglietti ATAP, in pratica una quasi totale gratuità, hanno incentivato un uso poco responsabile da parte, soprattutto, degli studenti, molti dei quali minorenni. Senza alcun disincentivo economico, le bici vengono spesso tenute ferme per ore – magari durante le lezioni – impedendo ad altri utenti di accedervi.

Purtroppo, è esperienza comune che la gratuità eccessiva finisca per tradursi in disinteresse e mancanza di responsabilità. Esiste inoltre un problema legato all’identificazione effettiva degli utenti minorenni e all’utilizzo delle carte di pagamento collegate all’applicazione, elemento necessario anche per eventuali sanzioni o blocchi in caso di uso improprio.

Veniamo ora alle proposte, che ritengo necessarie per migliorare il servizio:

Oltre all’introduzione di controlli più efficaci, sarebbe opportuno riformulare il sistema di sconti.

È giusto incentivare l’abbonamento, ma con sconti più contenuti (ad esempio del 50%, non del 95%).

Sugli utilizzi singoli, invece, andrebbe previsto un sistema che includa una franchigia limitata (es. 1 ora o 1h30), sufficiente per spostamenti ragionevoli. Oltre tale soglia, il servizio dovrebbe comportare un costo, anche minimo.

Se oggi una bici può essere tenuta per 5 ore praticamente gratis, qual è l’incentivo a riportarla nello stallo per permetterne l’uso ad altri? Un piccolo costo, oltre una certa durata, potrebbe spingere a un utilizzo più consapevole, e anche i genitori – presumibilmente titolari delle carte collegate all'app – presterebbero maggiore attenzione all’uso che i figli fanno del servizio.

So bene che affermare che il servizio vada in parte pagato possa infastidire qualcuno, ma è la realtà: se si vuole che il bike sharing abbia un futuro come servizio pubblico efficace e non venga percepito come un “giocattolo” per pochi, serve un utilizzo più responsabile e regolamentato. Solo così le biciclette non resteranno inutilizzabili per ore nei cortili scolastici o in giro senza controllo, ma torneranno a disposizione di cittadini che intendono usarle per reali spostamenti quotidiani.

Un servizio ben gestito, infatti, permette a tutti – anche a chi paga le tasse – di spostarsi in modo comodo, economico e sostenibile, senza stress per il parcheggio e con un impatto positivo sull’ambiente.

Concludo auspicando che la tanto discussa “riduzione temporanea della flotta per intensificazione delle operazioni di controllo dei veicoli” sia realmente temporanea e che il servizio possa presto tornare a pieno regime, migliorato nelle sue criticità e più efficiente per tutti."


Gilberto Ricolfi 

Lettera firmata, G. Ch.

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