“Sul cappello, sul cappello che noi portiamo, c’è una lunga, c’è una lunga penna nera…”L’Alpino Bruno Salino, classe 1941, la Penna Nera del gruppo di Salussola, è andato avanti. L’ultima Adunata a cui partecipò fu ad Asti, con il gruppo di Salussola, prima di un grave incidente alla gamba che non gli permise più di camminare in modo corretto e senza dolore. Un alpino non muore mai, “è andato avanti”.
E’ questa l’espressione utilizzata quando un Alpino posa il suo zaino e il suo cappello e viene a mancare. “…la persona che secondo te è scomparsa, in realtà ti ha preceduto. Anche tu devi percorrere quel cammino, e allora non è da pazzi piangere chi è andato avanti?” (L.A.Seneca, filosofo romano 4 a.C. – 65 d.C.). Uno dei motti degli alpini è quello di “Onorare i morti aiutando i vivi” ed è sicuramente quello che continuerà a fare Bruno per i suoi cari, veglierà su di loro e resterà sempre presente nel ricordo di chi lo ha conosciuto.
Bruno ha dedicato la sua vita intera al lavoro, è stato molto stimato e apprezzato sia come escavatorista che come commerciante. I figli Sabrina con Antonello, Andrea con Sara e con la mamma Rita, lo ricordano come un padre e marito sempre pronto allo scherzo e di compagnia, e sempre disponibile verso il prossimo. A bordo della sua moto Yamaha, bianca e blu, raggiungeva gli amici per trascorrere in leggerezza il tempo libero. Amava raccontare barzellette e mentre i suoi amici ridevano, lui soddisfatto esclamava: “Bruno, come me non c’è nessuno!”.
L’ultimo saluto a Bruno Salino verrà dato questa mattina presso la Casa Funeraria Defabianis di Biella.