In occasione del Reload Sound Festival, Newsbiella ha colto l'occasione per conoscere uno dei gruppi presenti: gli Ex-Otago. Ma chi sono gli Ex-Otago? La band genovese è formata da 5 componenti: Maurizio Carucci (voce e tastiera), Simone Bertuccini (chitarre e basso), Olmo Martellacci ( tastiera), Francesco Bacci ( chitarra elettrica) e Rachid Bouchabla ( batteria). Il nome Ex-Otago è nato in modo molto singolare: Otago è il nome di una squadra di rugby neozelandese che piaceva molto alla band, ma dopo cinque minuti cambiarono idea e da qui nasce l’attuale nominativo.
I ragazzi, oltre a contare molte esperienze italiane, hanno avuto la possibilità di registrare il loro terzo album in Norvegia.
Raccontate il vostro percorso artistico, dove e come siete nati?
“Siamo nati come band quindici anni fa’, in un periodo storico in cui a Genova andava di moda il grunge, canto in growl o scream, ma a noi piacevano canzoni più orecchiabili, che parlano d'amore. Abbiamo iniziato suonando con tastiere molto semplici, non con strumentazioni professionali e complesse. Il nostro stile è un pop leggero, ma melodico. Dopo uno o due concerti la gente ci ha notati e ci ha prodotto. La chiave del nostro "piccolo grande successo" è l'essere innamorati di ciò che facciamo, della musica che produciamo nel nostro piccolo. Ci abbiamo sempre creduto nel fare ciò che ci piace”.
Artisti con cui vorreste collaborare, avete collaborato o a cui vi ispirate?
“E' uscito un disco ricco di collaborazioni, che è una seconda versione del nostro ultimo album Marassi, intitolata StraMarassi. Insomma, che dire, è una vera e propria "mambassa". Possiamo dire di aver fatto delle belle collaborazioni con Jake La Furia, Caparezza e Willie Peyote per esempio”.
Quali esperienze musicali, concerti e festival sono stati per voi più importanti?
“Sicuramente quello dei Radiohead a Monza, dato che abbiamo avuto l'occasione di aprire il concerto. Abbiamo fatto sold out nelle due date a Magnolia e siamo stati a vedere i Jamiroquai. Ci piacerebbe anche assistere a qualche evento di Taiko a o Timmy Tiran. La band gira molto, ma ogni realtà ha il suo fascino. Ad esempio mi ha colpito molto l’Anfiteatro Del Venda, a Padova, con questo palco ai piedi dei Colli Euganei. Anche Biella pero’ è molto bella e si respira l’aria di provincia. E’ bello poter entrare a “casa” della gente- affermano i ragazzi”.
Per concludere, quali saranno i vostri progetti futuri e le vostre aspettative?
“Dobbiamo senz’altro concentrarci su questo tour, in cui abbiamo ancora più di 30 date da fare. Questo ci terrà sicuramente molto occupati, ma avremo di nuovo tempo per comporre un nuovo album e nuovo materiale. Abbiamo già un grande presente, dove a volte è difficile raccogliere tutto”.



















