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SPORT | 25 luglio 2013, 22:12

"Giocheremo per farvi divertire"

Il nuovo allenatore di Pallacanestro Biella Fabio Corbani si presenta: "La mia sfida sarà insegnare ai nostri giovani a vincere da professionisti"

"Giocheremo per farvi divertire"

La notizia migliore arriva quasi subito, quando cioè il nuovo coach di Pallacanestro Biella Fabio Corbani, nel presentarsi, ha illustrato la sua idea di basket. “Mi piacerebbe un gioco offensivo, che faccia divertire il pubblico, il che è importante, dato che oggi le alternative sono molte e allora bisogna dare ai tifosi un buon motivo per venire al palazzetto”.

Del resto il vice di Sacripanti in nazionale è uno specialista nel forgiare giovani giocatori e nel far loro rendere il massimo, che già di per se è garanzia di bel gioco e spettacolo. Il suo segreto?
“Guardare i giocatori che alleno, guardarli davvero, per capire come possono giocare, cosa possono fare e quindi metterli in condizione di esprimersi al meglio”.

Cosa che del resto ha fatto di recente con Laganà e Lombardi, due tra i pilastri della Nazionale Under 20 che ha vinto la medaglia d’oro ai recenti europei. “Li conoscevo già dall’anno scorso ma li ho trovati maturati, mi hanno fatto un’impressione molto positiva”.

E anche il primo acquisto di peso, il lungo Infante, Corbani lo conosce a fondo, per averlo allenato sia da Under che poi in A2 a Piacenza. “Ha seguito un suo percorso di crescita che l’ha portato a migliorare il tiro e il gioco spalle a canestro. Ma forse la sua miglior qualità  è la facilità nel comunicare, che in una squadra è un fattore importante”.

Il resto è disposto a mettercelo lui, questo laureato all’Isef che dopo aver dovuto rinunciare al parquet per problemi alla schiena (aveva appena vent’anni) si è cimentato prima come arbitro e poi, con maggior successo, come allenatore. “Tanti ragazzi che ho allenato sono poi finiti in serie A e per questo ho rinunciato volentieri a molte delle mie ambizioni personali. La sfida vera è insegnare a giovani come Lombardi e Laganà a vincere da professionisti, lavorando prima di tutto sulla loro identità di giocatori”.

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