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COSTUME E SOCIETÀ | 04 agosto 2024, 09:30

“Terra mia”, la poesia di Nicola Loi per “Su Nuraghe” di Biella in difesa dalle pale eoliche della Sardegna in fiamme

Il componimento sarà inserito nell'antologia di testi per il prossimo laboratorio linguistico “Eya, emmo, sì: là dove il sì suona, s’emmo e s’eya cantant”

“Terra mia”, la poesia di Nicola Loi per “Su Nuraghe” di Biella in difesa dalle pale eoliche della Sardegna in fiamme

“Terra mia”, la poesia di Nicola Loi per “Su Nuraghe” di Biella in difesa dalle pale eoliche della Sardegna in fiamme

Mentre si accavallano notizie che parlano di Sardegna in rivolta, giunge al Circolo culturale Sardo di Biella una nuova poesia di Nicola Loi di Ortueri, dal titolo “Terra mia”, accorata difesa dall’invasione eolica e fotovoltaica. Nuova colonizzazione, che vorrebbe industrializzare, stravolgere l’Isola per alimentare quella che vien detta transizione energetica, devastando terra e mare che la circonda.

“No bastaiant sos macos foghistas”, “non bastavano i folli incendiari”, si lamenta nell’incipit il poeta, con riferimento ai roghi di questi ultimi giorni: “Terra brujada de pagu valore”, “terra bruciata di poco valore”: facile preda per speculatori pronti a conficcare nuove pale eoliche.

E prosegue: “Cherent ponner’ su logu a muntonarzu,/Cuddos unturzos e corvos famidos./Cherent che aes pienare s'iscarzu,/Sos colonialistas  presumidos”; “Vogliono mettere il luogo a mondezzaio,/quegli avvoltoi e corvi affamati./Vogliono che abbiano riempito il gozzo,/I colonialisti presuntuosi”. Versi forti con immancabile richiamo agli antenati, minacciando di risotterrare “S'istrale shardana,/Da-e sa majestade 'e su nuraghe ”, “L’ascia shardana,/Dalla maestosità del nuraghe”.

In chiusura, l’invito alla resistenza: “Tue populu fieru de Sardigna,/Da-e custos no ti lasses catigare./Sos barones cun bidea maligna,/A continente che devent torrare”. Ossia: “Tu popolo fiero di Sardegna,/da costoro non lasciarti calpestare./I baroni con idea maligna,/In continente ci devono tornare”.

Presentata in Limba e nella versione italiana curata da Gabriella Peddes di Tonara, con la revisione di Roberto Perinu, la poesia verrà inserita nell’antologia di testi per il prossimo laboratorio linguistico “Eya, emmo, sì: là dove il sì suona, s’emmo e s’eya cantant”. Incontri mensili transoceanici tra i circoli sardi di Biella e di La Plata per imparare a leggere e scrivere in lingua materna contemporanea.

Battista Saiu

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