Innanzi tutto ricordiamo che sul territorio biellese vivono solo due specie di vipere:
1)Vipera aspis aspis (In italiano il nome corretto è Vipera comune o Aspide) Vipera aspis aspis (identifica la sottospecie nominale della Vipera comune che abita l'Italia nordoccidentale).
2)Vipera berus walser (Per quanto riguarda la Vipera walser, come si vede dal nome scientifico, è stata riclassificata come sottospecie del Marasso (Vipera berus).
Occorre innanzitutto tenere presente che l’ornamentazione della vipera è molto varia. Sono presenti individui che vanno dal grigio al marrone rossiccio e la famosa greca a zig zag non sempre è presente. Il melanismo invece, in natura, è più frequente tra i rettili delle popolazioni montane. Va detto che i cartelli “attenti alle vipere” hanno poco senso; potremmo allora scrivere anche “attenti alle zecche, ai cinghiali, al lupo e ai cani pastori maremmani, per poi finire, in grassetto, attenti agli umani incivili.
Sarebbe più utile segnalare che nei boschi e nei sentieri montani è consigliabile vestirsi adeguatamente con scarponcini alti, calzettoni e pantaloni lunghi. Le vipere reagiscono con il morso, solo se vengono accidentalmente calpestate, in questo caso l’abbigliamento “consigliato” eviterebbe sicuramente che le zanne velenifere arrivino a contatto con la caviglia o con la gamba. Un morso alla mano o al braccio avviene quasi sempre nel momento in cui si raccoglie un fiore, un frutto o un fungo!
Molto importane è, prima di sedersi sull’erba, su una roccia o nei pressi di un muretto a secco, controllare attentamente l’area circostante, tenendo conto che le vipere hanno colori e ornamentazioni molto mimetiche, a chi ha problemi di vista consiglio di restare in piedi! Non esiste una specie più velenosa di un’altra, tutte le vipere posseggono un veleno che serve per catturare, uccidere e predigerire la preda. Va comunque detto che il morso risulta pericoloso soprattutto per persone debilitate, con particolari patologie, molto anziane o per i bambini.
Nel malaugurato caso che si venga morsi, la prima cosa da fare è restare calmi, ricordando che non ci troviamo in mezzo alla foresta amazzonica e che quindi in pochissimo tempo saremo raggiunti da personale medico e sottoposti ad eventuali osservazioni e cure. Una delle cose importanti è anche informarsi preventivamente, partecipando ad un incontro con persone esperte, in circoli culturali e nelle scuole. Buone passeggiate …. senza stress.