Non sono mancate le discussioni durante il primo Consiglio Comunale di Ronco Biellese di giovedì 20 giugno, assemblea di insediamento del neo eletto Sindaco Celestino Lanza, che ha nominato la sua Giunta formata dal Vice Sindaco Debora Ferrero e dall’Assessore Marco Zanone.
L’ordine del giorno, oltre a giuramento del sindaco e nomina della giunta, prevedeva infatti l’aumento della TARI 2024 e la ratifica variazioni di bilancio adottate dalla giunta della precedente amministrazione.
Punti sui quali l’opposizione di Cambiamento per Ronco ha dato subito battaglia. “Questo primo Consiglio Comunale - dice il capogruppo Claudio Cogato - si è concluso con decisioni che non porteranno buone notizie per i cittadini. L'aumento della TARI, a cui abbiamo votato contro, è stato ratificato. Con il nostro intervento, abbiamo però evidenziato che, secondo i dati forniti dalla maggioranza, l’aumento non sarà limitato al 2024 ma si renderà necessario anche nel 2025. Nonostante i tagli al servizio degli scorsi anni con la promessa del mantenimento delle tariffe, oggi ci troviamo con questo amaro risultato per un servizio volutamente ridotto per evitare di pagarlo di più”.
"Sulla TARI - replica il Sindaco Celestino Lanza - è doveroso un chiarimento onde evitare fraintendimenti e permettere a tutti di ottenere le informazioni corrette. Per la raccolta e la gestione integrata dei rifiuti il Comune di Ronco Biellese, secondo le statistiche del 2021, ha un costo pro capite più basso del 26,38% rispetto alla media regionale e del 30% inferiore rispetto alla media nazionale: 136,06 euro annui contro i 185 euro circa che si pagano mediamente in Piemonte e ai 194 euro che si versano in Italia.
"Quello ratificato in consiglio comunale - continua il primo cittadino - è il PEF per il quadriennio 2022-2025, approvato dal COSRAB ad aprile scorso, insieme alla revisione per il biennio 24-25 come imposto dalla normativa e quantificata dall’ARERA, l’Autorità Regolatrice a livello nazionale. La tassa rifiuti, come dice il nome stesso, non è un’imposta (su cui il Comune può decidere in autonomia) ma una tassa, che per legge il Comune deve determinare in funzione dello specifico servizio a cui è riferita. Nel caso della TARI, è obbligatorio coprire con il suo gettito l’intero costo del servizio. In altre parole, il Comune paga a Cosrab 221.823 euro, con un “carico tariffario” di 207mila euro all’anno per il servizio di raccolta e gestione dei rifiuti e per legge è obbligato a farsi pagare dai cittadini questa cifra. Che, rispetto alle previsioni del 2022, è aumentata dell’1,35% e del 2,93% rispetto alle previsioni del 2023".
“Questo significa – commenta Celestino Lanza - che per i portafogli dei ronchesi sono mediamente circa 11 euro in più rispetto a quanto si pagava nel 2021. Considerando i tassi di inflazione che si sono registrati dalla fine della pandemia, è un incremento contenutissimo. Certo gli aumenti non fanno piacere a nessuno, ma urlare allo scandalo di fronte a queste cifre significa guardare solo al dito e non alla luna, ovvero dimenticare il quadro complessivo entro il quale il Comune si deve muovere per rispettare la legge e su cui non ha praticamente alcuna discrezionalità. Nel programma della lista Ronco Domani non si legge da alcuna parte che non si sarebbero ritoccate le tariffe, semplicemente perché sapevamo che sarebbe stato impossibile, come è utopistico pensare di ridurle come invece promesso dall’altra lista”.
Quanto alle variazioni di bilancio, questa la posizione della minoranza: “Le abbiamo approvate nonostante il generale stupore per l'incapacità della giunta e degli ex assessori di spiegare la natura di questi aumenti di spesa di 19 mila euro. È stato solo grazie al nostro intervento che abbiamo chiarito a maggioranza e presenti, che si trattava probabilmente di una variazione a favore di asilo e gestione parchi verdi. In campagna elettorale ci è stato scritto che era necessaria preparazione e competenza. Lo sottolineiamo e condividiamo”.
“Ammetto la mia dimenticanza – risponde Celestino Lanza – che è stata superata con il voto favorevole anche della minoranza”.