I totem arancioni presenti ai bordi delle strade sono sempre più numerosi in tutta Italia, Biellese compreso. Sono tante le amministrazioni che decidono di acquistarli con l'obiettivo di controllare gli automobilisti indisciplinati e sanzionare chi sgarra, attraverso il misuratore di velocità installato all'interno dei box. Non mancano le controversie sull'utilizzo oltre alle polemiche sulle spese dei Comuni, di cui aveva parlato l'inchiesta della trasmissione tv "Le Iene" nel 2014 dove venivano segnalati strumenti vuoti e non omologati dal Ministero dei Trasporti.
COSA DICONO LE NORMATIVE - Si parte dal presupposto che lo speed check, quando non ha la telecamera, è un semplice deterrente per costringere gli automobilisti a non superare i limiti. Le postazioni di controllo sulla rete stradale per il rilevamento della velocità "devono essere preventivamente segnalate e ben visibili, ricorrendo all'impiego di cartelli o di dispositivi di segnalazione luminosi". Nei centri abitati, però, la legge non consente l'installazione di postazioni di controllo velocità totalmente automatiche. Così, per operare nella legalità, i Comuni devono assicurare la presenza di un vigile durante il funzionamento degli apparecchiature oppure tenere tutte le postazioni vuote o disattivate. Tutto ciò non vale sulle strade urbane di scorrimento (viali a doppia carreggiata senza incroci che non abbiano semafori e dove non si può sostare) e su quelle extraurbane ordinarie se il prefetto ha autorizzato controlli automatici in determinati tratti.
BASTA VELOX SELVAGGI - In una circolare emanata nell'agosto del 2017, il Ministero dell’Interno dice ‘stop’ all’autovelox usato per ‘fare cassa’ e non per consigliare di rallentare agli automobilisti che superano i limiti di velocità. Il documento del Viminale specifica che "è necessario avvisare della presenza di autovelox con segnali a terra. Gli organi di polizia stradale che utilizzano i dispositivi e i sistemi di controllo della velocità devono assicurarsi che la postazione di controllo sia efficacemente segnalata e resa visibile, nonché collocata a un'adeguata distanza, sia dal segnale che indica l'attività di accertamento, sia dal segnale riportante il limite massimo di velocità. Sono previste ‘tarature’ annuali per gli autovelox e se le disposizioni dovessero essere disattese, fanno sapere da Roma, i verbali potranno essere annullati presentando ricorso al Prefetto o al Giudice di Pace".
I COMUNI BIELLESI - Villa del Bosco, Casapinta, Massazza, Brusnengo e Candelo sono tra i comuni che hanno deciso di dotarsi dei dissuasori arancioni. I sindaci esprimono soddisfazione, in particolare il primo cittadino di Brusnengo, Fabrizio Bertolino, a Newsbiella: "Abbiamo sette Velo Ok da circa un anno e grazie ai controlli la velocità si è ridotta dell'80% per una media di 50 sanzioni al mese sia con i velox fissi che con i tutor. Fare cassa? Abbiamo speso dodicimila euro, di morti sulle nostre strade ce ne sono state già troppe, era ora di intervenire". Sono otto gli speed check a Candelo: "Sono stati posizionati a settembre - dice il sindaco Mariella Biollino a Newsbiella - è un deterrente che consente di abbassare drasticamente la velocità lungo via Sandigliano, via XXV Aprile e via Iside Viana. La telecamera viene inserita a rotazione ed è ancora presto per fare un bilancio. Ma era necessario salvaguardare i pedoni".
QUAREGNA DICE NO - "Il parere del Ministero dell'Interno, del 2013, sostiene che i manufatti in oggetto non sono inquadrabili in alcuna delle categorie previste dal Nuovo Codice della Strada e, dunque, per essi non risulta concessa alcuna omologazione ovvero approvazione. L’unico impiego consentito è quello che prevede l’installazione al loro interno di misuratori di velocità di tipo approvato". Lo ricorda il sindaco, Katia Giordani, a Newsbiella, che aggiunge: "Non si contano i ricorsi di automobilisti che hanno la certezza di vincere. Inoltre se lo speed check rimane incustodito i Comuni rischiano di provocare un danno all'erario. Può essere uno strumento dissuasivo, ma solo in fase di pattugliamento. Installarli a Quaregna? Mai".

























