Fenomeni meteorologici violenti aumentano d’intensità e di frequenza e a seguito degli ultimi episodi, Newsbiella.it ha coinvolto il geometra Simone Travellato, libero professionista ed esperto estimatore dei danni delle avversità atmosferiche, per illustrare una panoramica dell’andamento calamitoso degli ultimi tempi, sull’area del Piemonte.
“Possiamo dire che ci sia stata una variazione netta nei fenomeni metereologici - spiega Travellato, originario di Palazzo Vercellese - . Abbiamo potuto notare un’evoluzione nel tipo di temporali, prima erano di natura sporadica, avvenendo con una certa cadenza per poi concludersi nell'arco di qualche ora, oggi invece siamo più soggetti a vere e proprie bombe d'acqua, che non rimangono in un intertempo stagionale, ma si trasmettono diffuse nel corso dell'anno”.
Spesso e volentieri notiamo che all'interno dello stesso mese, le temperature possono subire oscillazioni significative, illudendoci dell’arrivo di un’estate anticipata… preludio di una tarda primavera particolarmente piovosa.
“La grandine ha diffusione localizzata e sullo stesso territorio è possibile riscontrare indici molto differenti fra loro. Il vento si comporta allo stesso modo e nell’arco di 5 km è possibile riscontrare gravi o lievi danni alle strutture”.
Con le previsioni non si possono sempre prevenire gli eventi metereologici, in particolare la loro portata. Inoltre, per gli agricoltori diventa difficile porre un rimedio con le coperture, soprattutto per quelle tipologie colturali che si estendono su ampie superfici, come quelle cerealicole o arboree, come la vite e gli alberi da frutto. Impianti specializzati come le serre hanno già una loro protezione. Una soluzione attiva è l’adattamento da parte degli attori nel settore primario, è quella di rimodulare i calendari, le previsioni della semina e di conseguenza anche il raccolto.
“Gli eventi metereologici avversi sono dovuti anche al cambiamento climatico a livello mondiale. È un problema generalizzato. Bisogna tenere conto che le azioni passate si riversano sempre sul futuro.”
Le previsioni dicono che se si raggiungeranno delle temperature quasi sulla quarantina di gradi nei prossimi decenni. In futuro incrementeranno notevolmente i monitoraggi.
“Al giorno d’oggi - prosegue l'esperto - abbiamo molte tecnologie a disposizione e, fortunatamente, il drone semplifica la quantificazione dei danni e ci permette di valutare un inquadramento più ampio, come anche i software e sistemi. Preciso che l'uomo ha sempre bisogno della mente umana perché è quella che riesce a quantificare toccando con mano quello che accade”.
“Il consiglio che posso dare ai coltivatori e alle aziende, anche se dal mio punto di vista lavorativo può risultare come un conflitto di interesse – conclude il perito - è quello di assicurarsi”.