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Benessere e Salute | 08 febbraio 2015, 10:57

Il metodo Montessori applicato ai pazienti di Alzheimer

Martedì convegno al nuovo ospedale. I casi di demenza nel Biellese sono almeno 4mila

Bernardino Debernardi

Bernardino Debernardi

Le demenze rappresentano la quarta causa di morte negli ultrasessantacinquenni dei paesi occidentali, il numero dei casi aumenta con l’età ed è evidente una maggiore incidenza tra la popolazione femminile, soprattutto per quanto riguarda i casi di Alzheimer. Oggi, le demenze riguardano 35,6 milioni di malati nel mondo, 7,3 milioni in Europa e un milione in Italia. Nel Biellese le persone che soffrono di demenza sono almeno 4.000 (di queste il 60% soffre della malattia di Alzheimer), con 350-400 nuovi casi l'anno.

Martedì al nuovo ospedale è in programma un convegno sulla sperimentazione del metodo Montessori in pazienti affetti da morbo di Alzheimer. L’iniziativa, che si svolgerà a partire dalle 8.30 per concludersi intorno alle ore 12, è organizzata dalla struttura complessa Geriatria Post Acuzie, insieme a Fondazione Montessori Italia, con la sponsorizzazione del Lions Club Biella Bugella Civitas e di Aima Biella.

Il convegno si rivolge al personale sanitario che si occupa di pazienti affetti da demenze e ai pedagogisti. L’appuntamento rientra nell’ambito del progetto “Montessori incontra Alzheimer”, che consiste nella riscoperta del metodo educativo adottato da Maria Montessori agli inizi del secolo scorso per adattarlo ed impiegarlo oggi nel trattamento dei pazienti con Alzheimer, nell’ambito delle terapie non farmacologiche. L’obiettivo è valutare l’efficacia del metodo, le possibili evoluzioni e, soprattutto, arrivare a garantire il benessere della persona ammalata, la tutela della sua dignità e portare ad un miglioramento delle sue condizioni di vita. Il risultato finale atteso è il ritardo della degenerazione psico-fisica.  

Per l’occasione, in qualità di relatori, saranno presenti i geriatri biellesi Paola Bertone e Bernardino Debernardi. Al tavolo anche i componenti della Fondazione Montessori: la pedagogista Annalisa Perino, che ha curato la realizzazione pratica del convegno, e Ruggero Poi che parlerà degli sviluppi futuri. Parteciperà anche Bartolo Morabito, della Cooperativa Sociale KCS Caregiver, che illustrerà l’esperienza innovativa della RSA di Felino (Parma) sull’applicazione del metodo Montessori proprio in casa di riposo.  

Bernardino Debernardi, spiega: “Le esperienze dell’Azienda Sanitaria Locale di Biella e della RSA di Felino sono uniche nel panorama nazionale. Ad oggi, infatti, solo altri due percorsi analoghi, di una certa rilevanza, sono stati intrapresi, ma all’estero: uno oltreoceano e uno a Parigi. Il progetto che stiamo conducendo testimonia la molteplicità di approcci all’assistenza per i nostri ammalati e offre al Centro della Memoria 'Adele Majoli' dell’Asl Bi un nuovo metodo di presa in carico dei propri utenti".  

Il progetto di applicazione del metodo Montessori per “rieducare” i pazienti con Alzheimer è stato portato all'attenzione degli addetti ai lavori in campo sanitario per la prima volta circa un anno e mezzo fa, al congresso annuale della Società Italiana di Geriatria e Gerontologia. 

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