(Adnkronos) - “La marca rappresenta oltre due terzi della quota di mercato in Italia, ma deve inevitabilmente fare i conti con la riduzione del potere d’acquisto avvenuta in modo particolare negli ultimi anni. Riteniamo che la crescita dei salari, la ripresa economica e la diminuzione dell’inflazione - già oggi in corso - permetteranno di riportare un po’ di denaro nelle tasche dei cittadini”.
Lo ha detto il presidente di Centromarca, Francesco Mutti, partecipando oggi a Milano all’incontro annuale con i giornalisti per illustrare considerazioni e dati raccolti dall’associazione sulle dinamiche e sulle prospettive 2026 dell’economia, del comparto del largo consumo e dell’industria di marca.
In un contesto segnato da “ristrettezze importanti in termini di manovra di bilancio - osserva Mutti - l’Italia sta guadagnando costantemente credibilità a livello europeo”. Per il presidente dell’associazione “serve una visione strategica per recuperare efficienza e continuare a essere il Paese della grande eccellenza. E l’eccellenza - sottolinea - si esprime inevitabilmente attraverso la marca”.
Ma come attuare le direttrici di sviluppo indicate? “L’eccellenza deve essere competitiva e sostenuta da un quadro regolatorio chiaro, semplice e ordinato, che garantisca correttezza competitiva e tuteli la proprietà intellettuale”, afferma Mutti.
Il presidente ribadisce l’importanza delle aziende di marca, “realtà che, oltre a generare valore, sono essenziali per l’intero sistema Paese”.
“Come filiera - aggiunge - stiamo portando avanti una serie di proposte per ottimizzare ulteriormente alcune aree competitive. I beni di largo consumo hanno dimostrato una grande capacità di mantenere un basso impatto inflazionistico. Dopo il picco travolgente del 2022, è arrivato il momento di individuare, nelle relazioni tra le parti, spazi di miglioramento pre-competitivo”.
In quest’ottica, l’associazione ha “presentato 14 punti al Governo che consentiranno di ottenere miglioramenti in termini di efficienza - riferisce Mutti - Si va dalla totale digitalizzazione dei documenti alla riduzione delle regolamentazioni, fino a interventi che possono incidere sulla logistica, affinché tutto sia ottimizzato e si possano offrire prodotti di eccellenza con un costo leggermente inferiore per i consumatori”, conclude.
























