Biella celebra la Settimana Europea della Mobilità Sostenibile, un evento che pone al centro dell’attenzione l’importanza del trasporto green, più ecologico e accessibile. In questo contesto Ener.bit, società protagonista della rivoluzione energetica, annuncia che a giorni, a seguito dei lavori sulla cintura biellese, l’e-bike sharing prenderà ufficialmente forma. Una realtà imminente che ha già visto, nei giorni scorsi, i lavori per la preparazione degli stalli adibiti al parcheggio dei mezzi elettrici: 72 stazioni diffuse nell’interland del territorio che ospiteranno circa 250 biciclette a pedalata assistita, tramite gli appositi servizi.
Ma le due ruote rappresentano solo un volto della “sharing mobility”: “Le ebike condivise – dichiara il presidente di Enber.bit Paolo Maggia –, sanciscono un primo passo per portare al Biellese la dimensione della sostenibilità adibita ai trasporti. Il nostro obiettivo è di rendere il territorio più accogliente ed accessibile, offrendo servizi paragonabili a quelli delle grandi città italiane ed europee: questo progetto è solo l’inizio di una grande trasformazione”.
Mentre le bici approdano in città, la tecnologia non si ferma e lo sviluppo in campo ecologico offre nuove opportunità, che sarebbero ben accolte dalle istituzioni: “Lo sguardo è rivolto al futuro – continua Maggia – e non ci fermeremo qui. Il car sharing è un ulteriore passo in avanti e significherebbe offrire al Biellese un vantaggio competitivo che solo le città più moderne possono vantare. Un sistema di mobilità integrato offrirebbe la possibilità, a tutti i cittadini, di fruire del servizio che più si adatta alle proprie esigenze, migliorando l’accessibilità e l’inclusione. Una rivoluzione della mobilità locale rappresenterebbe un esempio virtuoso di efficienza e innovazione”.
La possibilità di integrare il car sharing non è prerogativa delle metropoli e anche nel Biellese potrebbe apportare un cambiamento significativo alla vita dei cittadini. Questa soluzione permetterebbe, agli abitanti di Biella e dei comuni limitrofi, di accedere a un'auto solo quando necessario, senza dover sostenere i costi di gestione di un veicolo privato.
Le opportunità sarebbero molteplici: “Il car sharing offrirebbe una moltitudine di vantaggi – continua Maggia – fra cui un minore impatto ambientale: la mobilità condivisa riduce il numero di veicoli in circolazione, ottimizzando i flussi e diminuendo significativamente le emissioni di CO2, ciò favorirebbe non solo l’ambiente, ma anche la salute dei cittadini.
Riduzione dei costi di trasporto: acquisto, manutenzione, assicurazione e parcheggio, rappresentano ingenti costi di gestione del veicolo privato. Se il veicolo fosse condiviso renderebbe l’auto un servizio disponibile solo quando effettivamente necessario.
Flessibilità e riduzione del traffico: il car sharing offre una maggiore flessibilità rispetto alle bici o al trasporto pubblico. Vanta infatti di grande autonomia, tempi ridotti e offre maggiore accessibilità (laddove il servizio pubblico scarseggi o le e-bike non fossero in grado di fronteggiare la pendenza)”.