Dal 9 all'11 maggio 2025, Biella ospiterà la 96ª Adunata Nazionale degli Alpini, un evento che attirerà centinaia di migliaia di persone. Ma un dato certo è che l'impatto dell'Adunata non si limiterà a quei tre giorni. Le esperienze di città come Pordenone, Trento e Rimini dimostrano che le ricadute turistiche possono estendersi ben oltre l'evento stesso.
I numeri e l'opportunità da cogliere
Nel 2022, l'Adunata di Rimini ha registrato circa 500.000 presenze turistiche, generando un indotto economico di 168 milioni di euro. A Trento, nel 2018, si sono contate oltre 400.000 presenze durante l'evento, a Pordenone 480.000. Questi numeri evidenziano il potenziale dell'Adunata come volano per il turismo locale.
Come vanno interpretati questi numeri? Per Biella, ciò si tradurrà in un aumento significativo delle presenze turistiche nei mesi successivi all'evento. Visitatori che, affascinati dalla città e dal territorio circostante, decideranno tornare per scoprire con calma le bellezze locali.
Da qui entra in gioco la collettività, ovvero l'impegno comune per il successo, affinché Biella possa capitalizzare i numeri: istituzioni, cittadini, commercianti, imprenditori, tutti con un fine ultimo, accogliere Alpini e turisti. Occorrerà togliersi i "musi lunghi" quando entra un avventore, sfoderare sorrisi, armarsi di buon umore, dando prova che il biellese non è così “Orso”. Commercianti e ristoratori devono creare un'atmosfera autentica che inviti al ritorno. Anche i cittadini sono chiamati ad una prova importante: accogliere i visitatori con calore e disponibilità, offrendo consigli e condividendo storie locali.
Le esperienze di città come Trento, Rimini e Pordenone lo dimostrano chiaramente: molti visitatori, una volta affascinati dal luogo, scelgono di tornare con più calma per esplorare il territorio. Anche per Biella è lecito prevedere un effetto simile, con un possibile incremento del 10-15% delle presenze turistiche nell’anno successivo. Ma perché questo accada, serve una comunità pronta e accogliente.Anche la copertura mediatica e soprattutto la condivisione social giocheranno un ruolo decisivo. Le immagini, i video, le emozioni vissute durante l’Adunata saranno uno spot spontaneo per Biella.
Ogni sorriso, ogni gesto gentile, ogni scorcio raccontato potrà trasformarsi in curiosità per chi non c’era, e magari in una futura visita. Ed è proprio nella parola "futuro" che si gioca una partita importante. Nei 12 mesi successivi c'è chi torna per vedere ciò che non ha avuto il tempo di scoprire durante l’Adunata. Nel medio termine (1-3 anni) è possibile costruire una reputazione solida per Biella come destinazione turistica slow, autentica e fuori dai circuiti di massa, mentre a lungo termine (oltre 3 anni) potrebbe essere interessante all’ingresso di Biella nei circuiti turistici alpini o religiosi, grazie a una promozione mirata e a investimenti in infrastrutture.
Cosa serve davvero
Per trasformare questa grande occasione in un cambiamento duraturo, serve una strategia condivisa, dotata di strumenti fondamentali, anche emozionali, attraverso raccolta di dati capire (chi è venuto, cosa ha apprezzato, se pensa di tornare), mantenere viva l’emozione dell’Adunata con campagne che parlino al cuore, creare pacchetti su misura, come un semplice ma efficace “Torna a Biella, ti aspettiamo”.
In sintesi, la 96ª Adunata non sarà solo una celebrazione: sarà un momento chiave per ripensare il modo in cui Biella si presenta al mondo. Ma per fare davvero la differenza, serve il contributo di tutti. Istituzioni, cittadini, commercianti, imprenditori: ognuno dovrà fare la propria parte, con entusiasmo, collaborazione e visione. Solo così Biella potrà cogliere il vero valore dell’evento e trasformarlo in un trampolino verso un futuro più ricco, accogliente e sostenibile.