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A tavola con gusto | 24 dicembre 2023, 06:50

Il pranzo di Natale nei ricordi d’infanzia: tre chef biellesi ripercorrono le tradizioni natalizie

Ivan Ramella, Sergio Vineis e Pietro Calcagno ripercorrono i momenti delle preparazioni natalizie della loro infanzia riproponendole in chiave rivisitata, anche alla loro clientela.

Il pranzo di Natale nei ricordi d’infanzia: tre chef biellesi ripercorrono le tradizioni natalizie.

Il pranzo di Natale nei ricordi d’infanzia: tre chef biellesi ripercorrono le tradizioni natalizie.

Il Natale è tempo di ricordi e insegnamenti tramandati di generazione in generazione. Tre chef biellesi, Ivan Ramella, Sergio Vineis e Pietro Calcagno, ci guidano attraverso i sapori e le emozioni dei pranzi di Natale della loro infanzia, offrendo uno sguardo nostalgico alle tradizioni culinarie che li hanno plasmati e guidati nella cucina di oggi.

Ivan Ramella

Per Ivan Ramella il ricordo va ai ravioli che in occasione delle feste venivano preparati in anticipo: “Un tempo la nonna andava a scegliere con cura i pezzi di carne ordinandoli tre giorni in anticipo. Una volta a casa faceva cuocere lentamente gli arrosti che venivano macinati, per riempire la pasta il giorno della Vigilia”. I ravioli rappresentano un ricordo vivido nella mente dello chef e venivano accompagnati da semolino dolce, vitello tonnato e diversi antipasti tradizionali piemontesi.

“Il pranzo di Natale rinnova lo spirito – conclude Ramella – che sia a casa o al ristorante, l’importante è restare insieme e celebrare un’occasione speciale. A Natale propongo piatti della tradizione, con alcune rivisitazioni”.

Sergio Vineis

Anche per lo chef Sergio Vineis gli agnolotti sono imprescindibili: “Ciò che mangiavo un tempo non è cambiato rispetto alla cena che farò quest’anno, i piatti classici hanno sempre fatto parte dei miei ricordi e li porto in tavola tutt’ora, per i miei clienti. Ciò che abbiamo migliorato è la raffinatezza dei piatti, che un tempo non venivano curati nei dettagli. Le portate migliori sono quelle che evocano i propri ricordi ed è per questo che il mio Natale sarà all’insegna della tradizione, dal primo al panettone”.

Pietro Calcagno

“Un fattore naturale per uno chef – aggiunge Pietro Calcagno – è riprendere nella sua cucina i profumi ed emozioni d’infanzia. Durante il pranzo di Natale, in Basilicata, ero solito assaporare i gusti della tradizione: dal peperone crusco ai piatti di carne, specialmente il cappone che veniva utilizzato in tutte le sue forme, anche per ricchi sughi che accompagnavano diversi tipi di pasta fatta in casa. Il piatto imprescindibile però era il baccalà salato di ottima qualità, che raramente si riesce a reperire. A Natale porterò in tavola diversi piatti tipici, del mio paese, rivisitati sulla base dei gusti piemontesi; non mancherà una salsa simile al bagnetto verde, che accompagnerà le portate.

Giacomo Chiarini

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