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CULTURA E SPETTACOLI | 24 ottobre 2019, 16:21

Biella incanta Parigi con la creatività e la bellezza dei suoi prodotti FOTO

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La delegazione biellese con gli chef Franco e Ivan Ramella

Arte, tessile ed enogastronomia. Sono le eccellenze con cui Biella ha incantato Parigi ieri sera, 23 ottobre, all’evento CreativItaly realizzato nella sede centrale Unesco e dedicato alla presentazione delle quattro città italiane finaliste in lizza per la candidatura al network Creative Cities. Presidiato da una delegazione composta da Comune di Biella (sindaco Claudio Corradino e assessore Barbara Greggio), Fondazione Cassa di Risparmio di Biella (vicesegretario generale Andrea Quaregna e responsabile comunicazione Federica Chilà), Fondazione Pistoletto (direttore Paolo Naldini e project manager Marina Maffei), Bia Srl (project manager Elena Federica Marini) e Giovani Imprenditori nella persona del presidente Francesco Ferraris che ha tenuto un breve ma incisivo discorso a sostegno dell’ingresso di Biella nel network, l’evento era rivolto agli ambasciatori Unesco di tutto il mondo che lo hanno accolto con grande entusiasmo.

Le quattro città finaliste (Biella, Bergamo, Como e Trieste) hanno dunque espresso il meglio delle proprie produzioni nei rispettivi ambiti Unesco, con Biella che ha stupito per la bellezza e particolarità del proprio allestimento: una selezione di “Cubi in movimento”, opera a cura di Cittadellarte, che rappresenta l'eccellenza del territorio biellese e piemontese attraverso la collaborazione tra creatività dell'arte e tecnica dell'artigiano, per valorizzare un prodotto dell'imprenditoria locale. Accanto ai “cubi” sono state esposte alcune speciali produzioni tessili in cui al contenuto tecnologico e di qualità manifatturiera si sommava l’attenzione alla sostenibilità ambientale e al  valore culturale insito nel capo.

Gli ambasciatori Unesco hanno così potuto ammirare la nuova polo in jersey di lana scelta come divisa dai Gondolieri di Venezia che proprio in questi giorni hanno espresso il loro sostegno alla candidatura di Biella. Nata dalla collaborazione di The Woolmark Company con la casa di moda veneziana Emilio Ceccato, la polo indossata dai gondolieri di Venezia è infatti realizzata con i nuovi tessuti prodotti da Successori Reda, storica azienda biellese. I tessuti Reda Active sono di lana Merino, materia scelta per le sue naturali caratteristiche isotermiche e traspiranti. Con questa divisa i Gondolieri sono stati premiati lo scorso 22 settembre con Eco Stewardship Award dalla Camera della Moda Italiana e da Eco-Age per l’uso responsabile della lana nelle loro uniformi, un ritorno alle origini nel segno della modernità. Fa inoltre parte della nuova divisa dei Gondolieri anche uno speciale maglione in lana Merino australiana realizzato con filato Tollegno 1900 che riprende i motivi della tradizione.

Grazie alla collaborazione con il Gruppo Zegna è poi giunto appositamente da Londra un look molto importante composto da un cappotto trapuntato a 1 petto e mezzo in poliestere riciclato verde siberiano e nero beluga con motivi jacquard City, abbottonatura nascosta e revers fashion show. Maglia scollata in cashmere e seta nero beluga e dettaglio in color cioccolato prugna. Abito monopetto in lana grigio Varsavia, tasche e revers fashion show, pantaloni mono pince con doppio orlo e cerniera. EZ Cesare XXX sneakers. Il look è stato realizzato nell’ambito del progetto #usethexisting,  che ha ottenuto il premio “CMNI in Recognition of Sustainability”.

A testimonianza dell'impegno biellese per la sostenibilità sono stati esposti anche due abiti realizzati da fashion designer che collaborano da anni con Cittadellarte Fashion BEST. Uno è l'abito vincitore del premio Green Carpet Talent Competition 2019, realizzato da Flavia La Rocca, interamente realizzato in fibra di TENCEL™ - Lenzing, tinto a mano con colori organici. L'altro è l'abito di un altro stilista BEST, Tiziano Guardini, vincitore del Franca Sozzani GCC Best Emerging Designer Award nel 2017. L'abito di Guardini è in seta non violenta certificata Gots con colorazione naturale dall’indaco, ricamo ad Octopus formato da gusci di molluschi e cd laserati a forma di paillettes.            

“La qualità della nostra produzione tessile, la sostenibilità e il contenuto tecnologico dei nostri filati sono ciò che ci distingue nel mondo" ha spiegato il presidente dei Giovani imprenditori Francesco Ferraris, emozionato e orgoglioso per l’importante ruolo di portavoce della città affidatogli dal sindaco Claudio Corradino. Sono certo che Biella abbia tutte le carte in regola per entrare nel network Unesco ed è una città affamata di futuro così come lo siamo noi giovani”.
Grande emozione anche per il primo cittadino, che già aveva portato Biella a Parigi a inizio mese e che ora si dice certo di essere sempre più vicino alla meta: “attendiamo con fiducia il responso Unesco - dice - consapevoli di aver fatto tutto il possibile, grazie ai partner e in particolare alle Fondazioni Cassa di Risparmio di Biella e Pistoletto, oltre che alla società Bia, senza i quali il Comune da solo non avrebbe potuto realizzare nulla di tutto ciò”. 

“Il ruolo dell’arte - aggiunge il direttore di Cittadellarte Paolo Naldini - è anche quello di aiutare a creare ponti tra gli uomini e in questo caso davvero Unesco è stata la bandiera sotto la quale il Biellese ha lottato unito. Cittadellarte e il maestro Pistoletto hanno messo in campo tutte le proprie energie e i contatti disponibili, il logo del Terzo Paradiso è diventato il logo della Candidatura, ora davvero non ci resta che attendere il responso dei valutatori consapevoli di essere comunque e sempre al centro del MI-TO".

E che davvero l’ingresso di Biella nel network Unesco rappresenti una questione non solo locale, ma coinvolga ormai trasversalmente forze politiche, diplomatiche e imprenditoriali è testimoniato una volta di più dal forte video messaggio di sostegno inviato dal presidente della Regione Alberto Cirio che, riconoscendo ai biellesi l’eccellenza di un DNA produttivo e creativo, chiede con forza all’Unesco che con Biella venga completata la triade delle città piemontesi composta da Alba per la gastronomia e Torino per il design lasciando intendere le tante potenzialità per lo sviluppo della Regione insite in questo progetto.            

Oltre alla bellezza di capi che coniugano tradizione e modernità sempre con un occhio di riguardo all’ambiente Biella ha stupito l’Unesco per la particolarità dei suoi prodotti enogastronomici, offerti dalle aziende biellesi che hanno saputo cogliere la potenzialità di questa straordinaria vetrina (Centovigne Società Agricola, Proprietà Sperino - Società Agricola Vigneti De Marchi, Tenute Sella 1671, Società Agricola La Prevostura, Birra Menabrea Spa, Lauretana Spa, Caseificio Pier Luigi Rosso Srl, Formaggi Botalla Srl, Gabba Salumi) e presentati dagli chef Ivan e Franco Ramella.  Paletta, maccagno, acqua, birra, vini e lo strepitoso “Fricc dal marghè”, arricchito dal tartufo bianco di Alba grazie alla collaborazione con l'Ente Fiera internazionale del tartufo bianco d'Alba hanno composto una sinfonia di sapori inediti e apprezzatissimi accanto alle offerte delle altre città finaliste nel contesto di una serata informale che ha divertito e stupito.            

“A questo punto davvero è stato fatto tutto il possibile per presentare un dossier forte di progetti sostenibili e d’impatto, con particolare attenzione alle collaborazioni internazionali come quella avviata con la Namibia, con cui avremo a novembre un ricco programma di scambi" spiega il vicesegretario generale della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella Andrea Quaregna, in rappresentanza del presidente Franco Ferraris impegnato in Cina. L’iter di valutazione Unesco ora deve seguire il suo corso e in ogni caso il verdetto finale ci troverà pronti e sereni, consapevoli della forza del territorio e del percorso virtuoso che abbiamo compiuto insieme per creare un nuovo paradigma di sviluppo”.
Prossimo appuntamento dunque a novembre con la proclamazione dei vincitori.

Redazione bi.me.

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