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ATTUALITÀ | 17 aprile 2020, 07:40

Coronavirus, Deanna Gatta: "Più trasparenza per situazione epidemiologica nei singoli comuni"

La lettera della cittadina biellese e presidente di Alcase rivolta ai principali organi della provincia di Biella

Coronavirus, Deanna Gatta: "Più trasparenza per situazione epidemiologica nei singoli comuni"

Riceviamo e pubblichiamo la lettera che Deanna Gatta, cittadina biellese e presidente di Alcase, ha inviato ai principali organi della provincia:

"Pur apprezzando la lodevole iniziativa della regione Piemonte che ha pubblicato la mappa dei contagi in Piemonte, desidero segnalare il diritto dei cittadini biellesi i quali, anche in vista di una possibile riapertura a maggio delle attività produttive, che vedrà un minore stanziamento sociale ed un aumentato rischio di epidemia di ritorno, dovrebbero essere portati a conoscenza della situazione epidemiologica dei singoli territori comunali. La nostra provincia, piccola, ma costituita da differenti qualità di antropizzazione, già presenta diverse problematiche relative al covid 19, che si possono desumere dai numeri pubblicati dal Ministero.

Senza conoscere né l’incidenza né la distribuzione geografica del contagio, ogni cittadino biellese, attualmente chiuso in casa, in fattorie della pianura o in condomini in città o ancora nelle abitazioni delle aree montane, avendo la percezione di essere intrappolato, magari da solo, magari anziano e/o con comorbilità, con la consapevolezza di poter usufruire di una sola struttura ospedaliera, ritengo abbia il diritto di conoscere, paese per paese, il numero dei ricoverati covid in isolamento e in reparto, il numero dei guariti rientrati presso le proprie abitazioni, il numero dei dimessi ma ancora in quarantena post infezione, il numero dei deceduti, ma soprattutto che sia portato a conoscenza della possibilità di accedere a test diagnostici validati. La notizia che serpeggia tra i cittadini biellesi sui 100 tamponi disponibili giornalmente sicuramente non rassicura, ma è fonte di grande ansia, in vista di una possibile riapertura delle attività produttive.

È  doveroso per un Paese che si accinge, seppur gradualmente, a tornare alla normalità (che forse è ancora assai lontana) informare la popolazione su chi potrà avere accesso ai test diagnostici, per i quali, allo stato attuale, esistono delle indicazioni ministeriali che stabiliscono chiari criteri da adottare nella determinazione delle priorità.

La nostra provincia è in grado di identificare i focolai e garantire misure di contenimento, grazie anche ai tamponi e alla distribuzione di strumenti di protezione individuale?

Nel caso in cui la capacità di esecuzione dei test fosse limitata, la popolazione ha il diritto di ricevere specifici e chiari ragguagli perché tutti coloro che presentano sintomi, senza scordarsi degli asintomatici, dovrebbero essere considerati casi probabili, il che ne conseguirebbe che la riapertura per le attività lavorative per la nostra provincia dovrebbe slittare fino a ampia disponibilità di test diagnostici sempre seguendo i criteri di priorità, indicati all’allegato 1 della circolare del 3 aprile 2020 circa la “ Pandemia di COVID-19 – Aggiornamento delle indicazioni sui test diagnostici e sui criteri da adottare nella determinazione delle priorità. Aggiornamento delle indicazioni relative alla diagnosi di laboratorio.”

Esprimo personalmente una grande solidarietà ed un vivissimo ringraziamento al personale sanitario che è sulla dura linea del fronte nella terapia intensiva e sub intensiva, ma contemporaneamente, essendo la scrivente impegnata a livello nazionale in prima linea in ambito oncologico, mi preoccupo anche tra l’altro, vedendo la curva del contagio in continua ascesa, che i dirigenti sanitari aziendali e chi gestisce il contenimento della pandemia  in provincia e in regione Piemonte abbiano messo in atto tutte le raccomandazioni ministeriali relative alla gestione dei pazienti oncologici ed emato-oncologici in corso dell’emergenza. Sto chiedendo e chiedo se sono state individuate specifiche strategie per garantire il percorso diagnostico-terapeutico già avviato per i pazienti affetti da neoplasia per non influenzare negativamente la prognosi della patologia neoplastica e se sono stati istituiti percorsi e spazi dedicati ai pazienti di cui sopra, quali ingressi separati, sale di attesa e accessi dedicati negli ambulatori, nelle zone di diagnostica strumentali e nelle sale di terapia.

Per concludere, stim. Dirigenti, per poter avere una partecipazione condivisa dalla popolazione al #insiemesiamopiùforti, ogni uomo e ogni donna residente in un qualsiasi comune del Biellese ha il giusto diritto ad una costante e dettagliata informazione che costituisce un atto dovuto di estrema trasparenza per chi gestisce l’emergenza in ogni ambito – sanitario - emergenziale – amministrativo – politico -, atto dovuto a chi ha accettato con responsabilità e serietà di essere privato delle libertà costituzionali, in vista di un primario bene comune, la salute collettiva".

Redazione bi.me.

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