/ SPORT

SPORT | 10 ottobre 2016, 07:00

Maria Palma, la baby campionessa degli scacchi con il sogno della medicina FOTOGALLERY

Newsbiella ha intervistato la 14enne cossatese che ha partecipato ai Mondiali Under 14 in Russia: "Una bella esperienza anche se è un gioco crudele perchè bisogna avere uno spirito combattivo. Mi piacerebbe crescere con la scacchiera ma vorrei lavorare nel campo medico"

Maria Palma, la baby campionessa degli scacchi con il sogno della medicina FOTOGALLERY

Maria Palma è appena tornata da Khanty Mansiysk, nella Russia siberiana, dove ha gareggiato nei Mondiali Under 14 di scacchi. Per lei un ottimo 35° posto finale in una competizione che ha visto gareggiare le migliori scacchiste provenienti da tutto il mondo. Dopo il secondo posto conquistato al campionato europeo di Praga un altro splendido risultato nonostante una trasferta lunghissima. Un viaggio che la giovanissima cossatese, originaria di Frosinone, ha raccontato a Newsbiella: "Una bella esperienza - spiega - anche se per fortuna mi capita spesso di farle contro atlete che si preparano tantissimo come russe, cinesi o indiane. Alcune di loro hanno gli scacchi persino tra le materie scolastiche. Ho gareggiato in undici turni e la stanchezza si è fatta sentire con il passare del tempo. La Russia? Non si mangiava molto bene, ma sono rimasta sempre tranquilla grazie alla presenza di mio padre e dei tecnici federali che mi hanno sostenuto tantissimo".

Maria fa parte del club scacchi di Valle Mosso, associazione nata nel 1990. Il presidente, Bruno Norbiato, parla molto bene di lei, definendola "forte e tosta". Ci vuole passione ma soprattutto tanta concentrazione per giocare: "Ho iniziato a scuola grazie ad un corso che mi ha subito coinvolto - ammette la giovane - la parte più difficile è quella psicologica, gli scacchi a volte sono un gioco crudele perchè non sono ammessi errori. Se non si ha lo spirito combattivo andare avanti è dura". Ma come si affrontano le partite?: "Mi preparo sulla strategia di tattica, due giorni a settimana faccio lezione e gioco un'ora al giorno. Per fortuna riesco a conciliare studio e sport (attualmente Maria frequenta il primo anno del Liceo Scientifico, ndr.), quest'anno pensavo di partecipare a qualche torneo verso il nord Europa come in Olanda dove lo stile di gioco è diverso e mi piace di più". Nel futuro, però, si vede fare ben altro: "Spero di crescere nel mondo degli scacchi, ovviamente, ma vorrei lavorare nella medicina".

L'orgoglio si espande in famiglia, parola di papà Anselmo: "Sono stato in Russia per stare vicino a lei - sottolinea - anche se non sono un esperto di scacchi. Diciamo che io curo la parte emotiva, quella pratica e gli aspetti organizzativi. Credo che potrà ancora maturare grazie al suo maestro che vive in Germania ma che la segue in maniera assidua". Anselmo è psicologo dell'età evolutiva e cerca di capire gli atteggiamenti della figlia durante le partite: "Mi soffermo sulla sua postura, sull'espressione del viso, cerco di decifrare i segnali. Dico la verità, non è semplice capire cosa sta pensando o come si muoverà. Non mi soffermo certamente sulla posizione della scacchiera di cui so veramente poco o nulla. Comunque sono dell'idea che lei si deve divertire e non pensare troppo alla competizione. Il gioco è gioco".

l.l.

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore