/ AL DIRETTORE

AL DIRETTORE | 25 settembre 2014, 11:03

"Così la sinistra distrugge la famiglia naturale"

Intervento del parlamentare di Lega Nord Roberto Simonetti sul testo di legge che dà la possibilità di scambiare il cognome ai figli

Roberto Simonetti

Roberto Simonetti

L’aula di Montecitorio, con il voto sostanziale della sinistra e del Partito Democratico, ha approvato un testo di legge, da sottoporre ancora al vaglio del Senato (per fortuna in questo caso il bicameralismo esiste ancora) che dà la possibilità di scambiare il cognome ai figli, a semplice e modificabile giudizio dei genitori, portando così ad una babele nelle future generazioni.  

La scusa è stata una richiesta della Corte di giustizia europea che prevede la possibilità che il bambino porti il nome del padre e il nome della madre collocando quindi il bambino all'interno dell'ordine della parentela materna e di quella paterna. La vera finalità però della sinistra è quella di distruggere ulteriormente il valore sociale della Famiglia.  

Di fatto con il testo approvato hanno voluto abolire il cognome nel suo significato proprio. Non altro. Ognuno di noi è un essere unico e irripetibile ed è per questo che abbiamo un nome che è soltanto nostro, che ci qualifica come soggetto, appunto, unico ed irripetibile. Ma ognuno di noi non si è fatto da solo, ognuno di noi è parte di una comunità, nasciamo dentro una comunità, nasciamo da un padre e da una madre e il cognome, e lo dice anche l'etimologia dove c’è il tratto con, insieme, e, nome, il nome che portiamo insieme con altri, non da soli, è il nome che ci colloca nell'ordine della parentela.

Chiamarsi Simonetti e Matteucci a me potrebbe andare bene, o anche chiamarmi Matteucci e Simonetti (Matteucci è il nome di mia madre), perché mi colloca in due ordini di parentela che si sono incontrati in me. Rimarco però che il cognome del padre fu voluto in uso dai nostri antenati proprio perché, essendo solo la madre certa, questa lega alla sua creatura il padre, che lei conosce, con l’apposizione del suo cognome per la formazione di una solida famiglia. Oltre a questo nel testo della legge ciò che non va bene è che non si preveda un ordine della parentela al quale fare riferimento creando anche una confusione generazionale da un punto di vista biologico, per le conseguenze che questo ha per il sistema sanitario.

Ma questo vale ancora di più nell'ordine culturale. Il nome è importante, perché esprime  che la mia identità non me la do da solo. Nel testo, invece, si percorre il tentativo che ogni individuo l'identità se la dia da solo. Quindi, ognuno non è più identificabile dentro l'ordine della parentela. Una regola, un ordine di carattere generale deve esistere, perché è attraverso la paternità e la maternità che noi costituiamo la nostra coscienza. Immaginiamo il bambino che potrà o dovrà  scegliere il suo cognome: è una cosa che lo porrebbe in una situazione psicologicamente insostenibile. E  immaginiamo una  società nella quale non esiste la possibilità di collocare ciascuno dentro un ordine della generazione. Sarà la disgregazione della Famiglia intesa come fulcro della società.  

Il maggiore antropologo del secolo XX, Claude Lévi-Strauss, nel suo libro sui sistemi elementari della parentela, ci ricorda quanto fondamentale, nella costituzione dell'identità del soggetto e anche nella costituzione dell'identità della società, sia il riferimento alla parentela. La sinistra invece preferisce il mondialismo, la globalizzazione, le migrazioni. Uccidendo così le identità e le tradizioni. Un futuro sempre meno roseo ci attende.  

On. Roberto Simonetti
Lega Nord Padania

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore