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AL DIRETTORE | 21 marzo 2014, 14:30

"Quanti errori in nome di un Dio inventato su misura"

Riflessioni di una lettrice sulla manifestazione a favore delle "famiglie naturali": "Gli omosessuali esistevano, eccome, anche ai tempi del Cristo. La contraccezione anche. Le interruzioni di gravidanza anche. Eppure il Cristo non mi pare ne abbia mai fatta menzione"

"Quanti errori in nome di un Dio inventato su misura"

Leggo con interesse del supporto offerto dalla giunta del Comune di Biella alla manifestazione a favore delle "famiglie naturali" e contro la legge 194 (si preferisce parlare di "aborto" per distogliere l'attenzione dai principi contenuti nella legge 194, che invito, per un semplice motivo di corretta informazione, a leggere per intero).  

Desidero quindi proporre la seguente riflessione. Non sono una teologa ma la mia curiosità intellettuale mi ha spinto a considerare con attenzione i testi sacri delle più svariate religioni. Per quanto riguarda il Cristianesimo non esito a dire che si tratta a mio avviso di una delle più grandi rivoluzioni mentali di tutti i tempi, una delle massime estensioni del concetto di altruismo e amore per il prossimo che al giorno d'oggi trova conferme addirittura di ordine scientifico (in molte specie, non solo quella umana, l'altruismo appare quale strategia vincente per la sopravvivenza del gruppo, per cui la teoria dell'homo homini lupus pare definitivamente tramontata, nonostante si renda necessario un "sorpasso": dal principio di paese a quello di nazione a quello del pianeta intero).

Ma il Cristianesimo non rappresentò a mio avviso soltanto un nuovo tipo di "ripiegamento interiore", esso mise in discussione gli stereotipi politici e religiosi (si veda tra i tanti il tema della lapidazione) del suo tempo (la sua critica contro la religione fatta di regole e di osservanze puramente esteriori lo metterà violentemente contro i farisei) e non fu un caso se il Cristo fu condannato a morte sia dalle autorità religiose che politiche del Suo tempo. Non meraviglia quindi che da sempre molti si appellino al Cristo per far valere le proprie ragioni, snaturandone spesso alle radici il messaggio. Andiamo dalle pratiche inquisitorie fino alla strumentalizzazione a fini politici, un Cristo sbandierato in modo a mio avviso quasi blasfemo per delle campagne elettorali.

E veniamo alle "questioni naturali": in nome della natura sono dovuti passare quasi 2000 anni prima che le donne avessero il diritto di voto, di proprietà, di istruzione. In nome della natura sono dovuti passare millenni prima dell'abolizione della schiavitù. In nome della natura furono promulgate anche in Italia le leggi razziali. Ancora oggi in diverse parti del mondo gli omosessuali possono essere imprigionati o condannati a morte. In nome di un Dio inventato su misura. Buoni motivi quindi, per andare molto cauti, con il concetto di natura. Gli omosessuali esistevano, eccome, anche ai tempi del Cristo. La contraccezione anche. Le interruzioni di gravidanza anche. Eppure il Cristo non mi pare ne abbia mai fatta menzione, laddove oggi paradossalmente ci si concentra spesso unicamente su questi aspetti. Sono i temi "facili", ovvero quelli che vanno a colpire le categorie da sempre più indifese e vulnerabili, quelle che ancora oggi devono difendere i diritti faticosamente conquistati e sempre ahimè a rischio.

E non è un caso se dette categorie politiche, quelle dei temi "facili", siano anche quelle più smaccatamente ostili ai diritti degli immigrati. Cosa tutto questo abbia a che fare con il Cristo mi riesce, sinceramente, di assai difficile comprensione.

Silvia Molè

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