Prendersi cura dell’igiene intima è importantissimo in generale. Per le donne forse lo è ancora di più in quanto, a causa della loro uretra più corta, sono maggiormente soggette, rispetto agli uomini, a infezioni genitali e che coinvolgono la vescica.
Quando si affronta la cistite, infiammazione piuttosto comune specialmente tra le donne, è essenziale seguire un percorso terapeutico indicato dal medico, che potrebbe includere antibiotici e farmaci a base naturale (in merito le indicazioni di Dimann per curare la cistite col mannosio potrebbero risultare utili) per alleviare i sintomi e prevenire eventuali recidive. Tuttavia, anche l'igiene intima gioca un ruolo altrettanto cruciale nella gestione di tale condizione. È dunque importante lavare le parti intime con delicatezza, utilizzando prodotti specifici che non stressino ulteriormente l'area genitale già infiammata.
Quali sono i consigli più utili in merito? Scopriamoli assieme nelle prossime righe!
Lavaggio delle parti intime femminili: la soluzione migliore in caso di infiammazione
Guardiamo nello specifico al caso delle parti intime della donna che, come già detto, sono soggette a un rischio diverso di problematiche infiammatorie e infettive.
In commercio esiste un’ampia pletora di soluzioni: detergenti, salviettine profumate, spray con aromi variegati. Si tratta di prodotti di qualità, su questo non ci sono dubbi. Fondamentale, però, è ricordare che esiste un modo, semplicissimo ed efficace, per il lavaggio di vulva e vagina anche in caso di infiammazioni: il ricorso all’acqua calda.
Per amor di precisione, è il caso di ricordare che l’attenzione maggiore deve essere dedicata alla vulva, ossia la parte esterna dell’apparato genitale femminile, l’area dove possiamo trovare il clitoride, il suo cappuccio e le labbra esterne.
La vagina, grazie al suo microbiota che favorisce la proliferazione di batteri buoni, è autopulente.
Tornando all’uso dell’acqua calda, ricordiamo di sceglierla tiepida e di concentrarsi, onde evitare problematiche legate al contatto con batteri fecali, prima sulla vulva e, in seconda istanza, sull’ano.
Con l’aiuto delle dita, si entra, per igienizzarle, nelle pieghe delle labbra della vulva. Fondamentale, se si utilizza un po’ di sapone, è avere cura di non introdurlo nella vagina, così da prevenire il rischio di irritazioni.
Cosa fare quando il tempo manca
Quando il tempo scarseggia o non si ha a disposizione sufficiente privacy per concentrarsi adeguatamente sull’igiene intima - questo capita, per esempio, quando si va in bagno al ristorante o in un’area di sosta in autostrada - si possono utilizzare senza problemi delle salviettine.
Essenziale, però, è sceglierle non profumate.
Prodotti per l’igiene delle parti intime femminili: sono da mettere al bando?
A questo punto, è naturale chiedersi se i prodotti dedicati all’igiene delle parti intime femminili siano da mettere al bando. La risposta è no. Vanno solo utilizzati con buon senso e tenendo conto, per esempio, del fatto che alcune delle fragranze che li caratterizzano possono provocare problematiche come la dermatite da contatto a livello vulvare.
In generale, bisogna mettersi nell’ottica del fatto che le parti intime femminili hanno un loro odore tipico che non ricorda certo le profumazioni dei vari spray e saponi presenti sul mercato.
Nel momento in cui assume un carattere fastidioso e pungente, simile, per esempio, a quello del pesce, vuol dire che c’è qualcosa che non va ed è bene contattare il proprio ginecologo di fiducia.
Concludiamo rammentando di fare attenzione pure alle lavande vaginali, molto popolari ma non esenti da rischi. Tra i principali, è possibile chiamare in causa l’insorgenza di infezioni causate dalla proliferazione anomala di lieviti o di quadri di vaginosi batterica.
Mai e poi mai effettuare una lavanda con un quadro infettivo in corso. Il rischio, infatti, è quello di peggiorare ulteriormente il quadro e di far arrivare i batteri fino alla zona pelvica, provocando la sua infiammazione.