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L'opinione di... | 13 agosto 2024, 06:50

Nel Biellese meteo avverso, come evitare la caduta degli alberi? La parola dell’esperto

Samuele Ratti, giardiniere, arboricoltore specialista nella cura del verde, ci illustra le buone pratiche della manutenzione arborea; per pubblici e privati.

Nel Biellese meteo avverso, come evitare la caduta degli alberi? La parola dell’esperto - Foto di Samuele Ratti.

Nel Biellese meteo avverso, come evitare la caduta degli alberi? La parola dell’esperto - Foto di Samuele Ratti.

Nelle ultime settimane l’area del Biellese è stata colpita da condizioni meteorologiche avverse, caratterizzate da forti correnti d’aria e piogge battenti. Il termine tecnico “downburst” identifica raffiche di vento discendenti: un fenomeno meteorologico che, con moto orizzontale, agisce con forza sul terreno. Numerose le cadute di alberi, specialmente nella zona di Chiavazza, ma con esse i danni a strutture e abitazioni, che nonostante siano nate per resistere alle avversità, non hanno potuto nulla di fronte all’impeto degli agenti atmosferici.

Nonostante i casi isolati, i danneggiamenti ad alberi e arbusti, nella maggioranza dei casi, possono essere sventati, ce lo spiega il giardiniere, arboricoltore ed esperto della cura del verde, Samuele Ratti, che da anni si occupa di monitorare le condizioni strutturali di alcune fra le piante più antiche del Biellese. L’importanza di una corretta manutenzione arborea, infatti, influisce significativamente sulla salvaguardia del patrimonio vegetale, fondamentale per la salute ed il benessere di una comunità.

“Il mantenimento e la valutazione delle condizioni di un albero – dichiara Samuele Ratti – è un’attività complessa e richiede competenze specifiche. Per questo motivo, anche i privati, dovrebbero rivolgersi a figure preposte e certificate. Non sono rari i casi di persone improvvisate che effettuano interventi errati o semplicemente sommari. L’esperienza e la pratica sono necessarie per un corretto giudizio complessivo e possono fare la differenza”.

Ma quali sono le buone pratiche di conservative, quegli aspetti essenziali, ma talvolta ignorati, che possono cambiare le cose? Vi proponiamo una breve disanima, non esaustiva, ma che permette di affrontare, con maggiore consapevolezza, una tematica importante per moltissimi biellesi.

Introduzione preliminare

Come già anticipato, affidarsi a professionisti certificati non solo comporta una corretta manutenzione, ma come illustra Ratti: “La garanzia che gli interventi attuati, siano la miglior risposta all’esigenza della pianta. Ogni albero, infatti, possiede la naturale capacità di adattarsi alle risorse a sua disposizione, di reagire agli stimoli esterni e di adeguare la sua struttura per resistere alle sollecitazioni periodiche. Un essere vivente che possiede una percezione di sé e dell’ambiente che lo circonda, in grado di attuare le strategie utili al suo sostentamento”.

Ma l’esperto non lascia nulla al caso e sottolinea l’importanza dell’intervento umano e dei suoi limiti: “Ogni albero è un individuo a sé ed è per questo che, periodicamente, occorre accertarsi delle sue condizioni. Importanti differenze riguardano poi l’ambiente circostante: è chiaro che la vegetazione che contorna una scuola necessita di maggior attenzione, in quanto i danni causati da una sua caduta, sarebbero potenzialmente più significativi, rispetto a un albero secolare situato in mezzo al nulla che, nonostante le sue dimensioni e l’importanza naturalistica che esso ricopre, non potrebbe causare alcun effetto negativo alle persone”.

Per quanto riguarda le condizioni meteorologiche, in conclusione, la maggior parte delle piante è in grado di resistere: “Ma come in certe situazioni i tetti delle case vengono divelti – come accaduto in alcune circostanze –, anche le piante possiedono dei limiti”.

Censimento del verde e monitoraggio costante

Dai privati con terreni limitati, a grandi proprietà e possedimenti pubblici, è di cruciale importanza disporre un ‘censimento del verde’, più o meno dettagliato in base alle esigenze: “Questo strumento permette di conoscere la posizione, la specie e le condizioni di ogni albero, facilitando una programmazione mirata degli interventi. Il censimento è essenziale per intervenire preventivamente, riducendo il rischio e migliorando la gestione complessiva del patrimonio arboreo”.

Come anticipato ogni albero è un caso a sé e richiede un monitoraggio regolare per valutare le sue condizioni ed è per questo che Samuele Ratti ci illustra le principali procedure e i più significativi interventi di valutazione.

Le indagini più comuni includono l'analisi visiva, che individua difetti come vecchie ferite o danni all'apparato radicale, o al colletto (fascia di collegamento fra le radici e il fusto dell’albero, generalmente poco al di sopra del terreno) e l'utilizzo di tecnologie più avanzate come la tomografia sonica, che misura la densità del legno attraverso la velocità del suono, o il resistografo, che valuta la resistenza del legno, penetrandolo con una sonda.

Di seguito la foto della tomografia effettuata a un bagolaro monumentale a Dorzano:

“Questi strumenti permettono di ottenere la panoramica generale, o mirata, sulla base delle condizioni della pianta. Permettono di individuare le ‘carie’ presenti nel legno e accertarsi della stabilità complessiva. A seguito del giudizio occorre agire in base alle esigenze specifiche”.

Gli interventi più comuni includono la potatura, che consiste in tagli e rimozioni di rami, generalmente di piccole dimensioni e deve essere effettuata in modo mirato per alleggerire parti di chioma (e molto altro) e il consolidamento, che prevede l'installazione di cavi per supportare le branche più deboli. Questi interventi devono essere eseguiti con precisione, in modo da mantenere l'equilibrio naturale dell'albero e aumentarne la resistenza ai venti forti: “Un cavo è per sempre, come si dice nel mio settore – precisa in modo ironico - ed è importante monitorarlo ogni due o tre anni. Una volta installato farà parte della struttura stessa dell’albero ed esso si adatterà in base alle nuove sollecitazioni”.

Da non dimenticare la prova di trazione che, seppur più costosa rispetto alle altre procedure, permette di verificare con un’ottima approssimazione, se la pianta sarà in grado di resistere a forti venti.

Nonostante i rischi associati, è importante ricordare che la presenza di alberi in ambiente urbano offre numerosi vantaggi. Contribuiscono a migliorare la qualità dell'aria, assorbendo un’enorme quantità e varietà di inquinanti: “E non solo CO2…” sottolinea Ratti. Aiutano a ridurre le tempera, offrendo ombra e frescura. Inoltre, la presenza di vegetazione rallenta il deflusso delle acque piovane, riducendo il rischio di alluvioni e favorendo la stabilità del suolo, particolarmente rilevante in aree soggette a frane e cedimenti idrogeologici.

“Gli alberi favoriscono la biodiversità, creando habitat per numerose specie animali, anche in contesti urbani. Per questo, la loro cura e manutenzione non devono essere viste solo come un onere, ma come un investimento per il benessere e la sicurezza delle nostre comunità. Non bisogna temerli, ma prendersene cura, considerando che ogni individuo possiede le sue peculiarità; non esiste un modello univoco”.

G. Ch.

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