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CRONACA | 13 gennaio 2022, 15:38

Concordia, 10 anni dopo, il ricordo di Alessandra Guarini: "Vivo questa giornata con le lacrime in tasca"

A dieci anni dal naufragio della nave da crociera all'isola del Giglio, parla l'avvocato biellese difensore della parte civile

Dieci anni dopo Alessandra Guarini ricorda il naufragio della Costa Concordia

Dieci anni dopo Alessandra Guarini ricorda il naufragio della Costa Concordia

A dieci anni dal naufragio della Costa Concordia, la nave da crociera incagliatasi all'isola del Giglio la sera del 13 gennaio 2012, naufragio in cui morirono 32 persone tra cui la biellese Maria d’Introno, a Newsbiella parla Alessandra Guarini, avvocato biellese che, come parte civile nel processo penale al comandante Schettino ed altri ufficiali della Concordia, ha difeso molti passeggeri della nave, tutti sopravvissuti.

“Oggi è un giorno per me difficilissimo, mi sono svegliata con il nodo in gola. -premette Alessandra Guarini - E' sempre difficile commentare questo processo: un processo con un costo emotivo altissimo, in cui c'è stata incredulità e tanta sofferenza. Prima che come avvocato, lo voglio  ricordare con le parole di una cittadina e di una mamma”.

“Quello al comandante Schettino ed agli altri ufficiali presenti in plancia quella maledetta notte, - ricorda l'avvocato – è stato il processo del secolo perché celebrato sotto gli occhi vigili delle televisioni di tutto il mondo, e, per me, un'esperienza professionale ed umana importante”.

Dal punto di vista professionale, per l'avvocato Guarini è stata una lezione su come la giustizia  può funzionare: “Questo processo ha dato una lectio magistralis sulla giustizia: in cinque anni si è chiusa la partita giudiziaria con le vittime che hanno avuto una risposta dello Stato in tempi celeri. Cinque anni dall'inizio delle indagini a quando Schettino ha varcato la porta del carcere di Rebibbia, con, in mezzo, tre gradi di giudizio”.

La lezione più grande, per l'avvocato biellese, è stata quella umana: “Questo processo ha messo sotto gli occhi di tutti le miserie umane come una grande drammatica commedia. Questo processo è stato un prisma perché abbiamo visto quanto può essere variegato l'animo umano. Abbiamo visto il coraggio: quello delle vittime, dei famigliari delle persone che non ce l'hanno fatta, dei soccorritori. Il coraggio dei Gigliesi che, quella notte, hanno tirato fuori le persone dal mare, portandole in casa in casa e scaldandole, aiutandole con quello spirito di fratellanza che ci dovrebbe unire tutti”.

“Dall'altra parte – conclude l'avvocato Alessandra Guarini - la codardia di chi ha pensato solo a ste stesso. In aula abbiamo ascoltato racconti sulla bestialità dell'animo umano: persone che, per salvarsi, non hanno esitato a buttare indietro donne e bambini. In quella situazione di lotta per la sopravvivenza qualcuno si è distinto per il coraggio e qualcuno per la viltà”.

Alessandro Bozzonetti

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