Continua lo stato di agitazione per i 130 dipendenti della Ifi di Santhià. Ieri mattina i dipendenti hanno di nuovo protestato a fronte di diversi mancati pagamenti degli stipendi e con un corteo pacifico si sono diretti verso la prefettura per un incontro con il prefetto Michele Tortora.
"Dal 2 gennaio abbiamo iniziato la protesta verso l'azienda perchè ci mancano 5 retribuzioni: il saldo di novembre, il mese di dicembre oltre a 13esima e due 14esime -commenta Davide De Napoli Rsu Fiom Cigl dell'azienda-. L'amministratore delegato Vincenzo Pompeo Bava ha promesso che entro il 31 dicembre avrebbe saldato le spettanze. I dipendenti stessi hanno chiesto così di iniziare la protesta". Presente al presidio di stamattina anche il sindaco di Santhià Angelo Cappuccio. "Ci stanno sostenendo tutti perchè quando vengono a mancare spettanze alle maestranze tutto diventa critico".
Coinvolti anche diversi biellesi che lavorano attualmente in azienda, pochi perchè a quanto detto da De Napoli "sono molti coloro che hanno cercato lavoro altrove per svariate motivazioni". A precisare ulteriormente la situazione attuale anche le parole di Massimo Testa Rsu Fiom Cigl. "Restare senza stipendio diventa anche un problema di dignità. Sono anni che lavoriamo in situazioni indecorose per via dei vetri rotti e riscaldamento inesistente. Ormai la gente non ce la fa più. Non intendiamo riprendere l'attività finchè non verranno saldati i debito con noi. Dopo una decina d'anni siamo arrivati ad un punto di non ritorno".