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ATTUALITÀ | 11 ottobre 2014, 10:42

"Avete mai chiesto a vostro figlio com'è andata la sua giornata su Facebook?"

Tanti gli interrogativi sull'essere genitori nell'era dei social network sollevati nel corso del convegno organizzato dalla commissione bioetica dell'Ordine dei medici di Biella

"Avete mai chiesto a vostro figlio com'è andata la sua giornata su Facebook?"

“Avete mai chiesto a vostro figlio com'è andata la sua giornata sui social network? Conoscete chi ha incontrato su Facebook? Sapete come si sentono se non sono connessi? Conoscete la password del loro cellulare visto che se sono minorenni ed è intestato a voi?”. Ecco alcuni dei quesiti  sollevati  giovedì sera nel convegno “Genitori e figli davanti al web: parliamone… Nativi digitali o ritirati sociali?” organizzato dalla commissione bioetica dell’Ordine dei medici di Biella, che  venerdì mattina ha poi proposto in parallelo all'IIs Vaglio Rubens  una riflessione agli stessi giovanissimi fruitori della rete, grazie all'efficace spettacolo interattivo  messo in scena dagli  operatori di 'Live' – playback theatre” con la polizia postale, partendo proprio dagli spunti emersi da un questionario fatto a 258 studenti.

Ad aprire la serata  è stato Cesare Guerreschi, psicologo e psicoterapeuta, di Bolzano, che ha lanciato alcuni suggerimenti  perché i genitori possano dialogare con i loro figli che dicono ”Amo il mio computer perché i miei amici ci vivono dentro”. "Innanzitutto – ha raccomandato - imparate a conoscer il mezzo cioè internet e i rischi  correlati". Anche la psicologa del consultorio Manuela Givonetti ha affermato: "Gli insegniamo  a non accettare le caramelle da uno sconosciuto, ma non a guardarsi dai pericoli della rete". 

Tante le domande sollevate:"Portiamo i figli a calcio, non ci perdiamo una loro partita, ma sappiamo accompagnare i figli su Internet? Condividere con loro le emozioni? Sappiamo  evitare che abusino del tempo al computer, sappiamo staccarli dal video?". Basta  con i più piccoli anche una buona merenda, per tutti un abbraccio: non vergognatevi di  manifestare i vostro affetto. Occorre secondo gli esperti fare attenzione ai segnali che ci danno i figli:  quando si isolano dagli altri per stare più tempo in chat, peggiorano il profitto scolastico, dedicano meno tempo ad altre attività, sviluppano aggressività dopo  troppo tempo passato al computer con giochi d'inaudita violenza. Non serve- hanno sottolineato- diventare genitori perfetti, ma competenti anche  formandosi con una guida ai social come  quella scaricabile dal sito  garanteprivacy.it.

La psichiatra Carmen Coppola  ha invitato i genitori a riconoscere gli indicatori  di rischio di dipendenza dei propri figli e ha illustrato quali sono i servizi offerti dal Sert a Biella e Cossato. Padre Fabio De Lorenzo, moderatore della serata, ha parlato del progetto “Passion” di educazione  all'affettività fatto  dalla diocesi nelle scuole del territorio con la collaborazione del consultorio prematrimoniale e matrimoniale.

Infine l’Ispettore capo Andrea Andreotti,  della Polizia Postale con video ed esempi concreti ha  messo in luce come nel Biellese ”Non ci facciamo mancare niente: dal cyberbullismo alla pedopornografia,  alla nuova moda dei ragazzini di fare sexting (caricare su internet foto sui propri genitali con o senza mutande con il rischio di subire ricatti e minacce ...)". Ha informato dell'opera di prevenzione in corso nelle scuole e ha  invitato tutti i presenti a collaborare .

Annalisa Bertuzzi

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