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ECONOMIA | 23 maggio 2024, 15:00

Redditometro, le considerazioni di Mario Rovetti

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Redditometro, le considerazioni di Mario Rovetti (foto Colombo Gattinara)

Riceviamo e pubblichiamo:

"Il decreto sul ‘nuovo’ redditometro sarebbe stato sospeso, se non fossimo in piena campagna elettorale? Io credo di no.

A mio avviso, infatti, non è obbligatorio scandalizzarsi per il provvedimento del viceministro Leo: come sempre, a fare danni non è lo strumento, ma chi lo usa. Un’arma può servire per difendersi o per commettere un omicidio, ma l’arma resta arma, non ha la capacità propria di nuocere.

Uno strumento che permetta di individuare coloro che dichiarano redditi ridicoli ma che fanno vacanze da sogno, guidano supercar e possiedono la villa al mare non deve fare urlare allo scandalo. Semmai, come quasi sempre, sarà necessario che il funzionario del fisco che effettua il controllo non indossi i panni dell’integralista giustizialista o dell’invidioso sociale.

Quindi, di nuovo, torniamo al punto di partenza: se utilizzato con buonsenso, un meccanismo che permetta di stanare i furbetti non può che essere accolto con favore. Va poi ricordato che in caso di utilizzo improprio, c’è sempre il Giudice tributario che può intervenire per ripristinare la legalità. Forse sto andando controcorrente, ma proprio non riesco a convincermi del fatto che lo strumento debba essere avversato ‘a prescindere’ o, addirittura, sospeso".

Mario Rovetti, docente di diritto tributario all’Università di Torino

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