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ATTUALITÀ | 22 maggio 2024, 17:12

“Pedalare contro l’inceneritore”: da Cavaglià a Biella contro i rifiuti FOTO e VIDEO

"Sviluppo non significa far diventare il nostro territorio la pattumiera del Nord-Ovest".

“Pedalare contro l’inceneritore”: da Cavaglià a Biella contro i rifiuti.

“Pedalare contro l’inceneritore”: da Cavaglià a Biella contro i rifiuti.

Una giornata di mobilitazione per dire “no” all’inceneritore e un chiaro “sì” al futuro sostenibile. Questa mattina, mercoledì 22 maggio, i rappresentanti di Movimento Valledora, Movimento Lento e Circolo Tavo Burat, con la presenza delle amministrazioni locali, si sono riuniti per evidenziare un problema che affligge il territorio del basso Biellese: la diffusa presenza di discariche e inceneritori che non solo sono inutili alle località dove sono situati, ma accolgono, in modo sconsiderato, i rifiuti di “qualcun altro”.

Alcuni ciclisti, con maglia a tema, hanno intrapreso un percorso di sensibilizzazione, da Cavaglià a Biella, per diffondere consapevolezza sul problema che affligge la fascia meridionale della provincia e, recandosi di fronte alla sede di Biella, illustrare problematiche e possibili risoluzioni di un “danno in espansione”.

I portavoce del movimento hanno sottolineato la necessità di preservare il territorio da una struttura sovradimensionata e che apporterebbe gravi criticità: "Vogliamo uno sviluppo e non che il nostro territorio diventi la pattumiera del nord-ovest. La valorizzazione non passa attraverso l’insalubrità dell’aria. Abbiamo la possibilità di valorizzare concretamente il turismo e queste strutture minerebbero il futuro dei nostri paesi".

Durante la manifestazione emergono le dichiarazioni dei medici che espongono le conseguenze dannose sulla salute e i possibili risvolti, non solo ambientali, ma anche sanitari: “Non sarebbe il primo degli impianti e a causa della nostra negligenza stiamo comunicando apertamente che siamo deboli ed è facile sovrastarci. Occorre porre rimedio fin da subito e annunciare, con parole e fatti, il nostro aperto dissenso”.

“La Provincia, in qualità di istituzione volta al supporto delle realtà comunali – dichiarano i presenti – dovrebbe intervenire, favorire e indicare le possibili vie perseguibili, in un mondo troppo complesso per una piccola amministrazione. Non vogliamo e non dobbiamo accettare una tale forzatura, in quanto ci facciamo già carico di una quantità di rifiuti speciali esorbitante”.

G. Ch.

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