E’ un Oropa fredda quella che accoglie il racconto della storia del ciclismo fatta sulle rampe della salita al Santuario. Un clima decisamente freddo per questi mesi con la neve a bassa quota, ma dentro la Sala Frassati, ci si scalda con tutti gli arrivi in quota realizzati dal Giro D’Italia e che vengono ripercorsi con dovizia di curiosità da Giulio Pavignano che racconta pazientemente un percorso di vittoria che dura da sessant’anni. Si comincia da Vito Taccone il corridore abruzzese che scaldò i cuori negli anni sessanta. Si prosegue con Massimo Ghirotto e il duello Ugrumov/Indurain per il giro del 93. Il clou, manco a dirlo, è per Marco Pantani nel 1999 con il salto di catena e il sorpasso ai 49 corridori su per la salita. La Cronometro di Bruseghin del 2007, lo sprint di Battaglin del 2014 e il forcing di Doumolin nel 2017 completano gli arrivi in quota. Un crescendo che ha appassionato il pubblico della Sala Frassati e che ha fatto da ricco antipasto per quella che sarà la kermesse della prossima settimana. Sarà la tappa di Pogacar, Thomas o Bardet o la sorpresa Ganna con una fuga da lontano nel suo Piemonte. Fra sette giorni tra un bagno di folla, qualunque sia il meteo, lo sapremo.
In Breve
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lunedì 06 maggio