Giornata mondiale della libertà di stampa - LA PAROLA ALL'IMMAGINE

 / ATTUALITÀ

ATTUALITÀ | 22 aprile 2024, 12:10

Oropa, il Giardino Botanico nella rete che studia l’adattamento delle piante ai cambiamenti climatici

Le strategie di gestione forestale, volte ad adattare le foreste europee ai cambiamenti climatici, potrebbero comportare il trasferimento intenzionale di individui provenienti da altri paesi o da regioni diverse dell'areale della specie.

oropa giardino botanico

Oropa, il Giardino Botanico nella rete che studia l’adattamento delle piante ai cambiamenti climatici (foto di repertorio)

È un progetto di ricerca partecipativo a cui aderisce il Giardino Botanico di Oropa, promosso dalla Commissione Europea e guidato da un team di ricercatori dell'Istituto federale svizzero di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (WSL), per valutare la capacità di crescita e di rinnovazione dell'abete bianco e del faggio europeo. Il cambiamento climatico sta avvenendo sempre più velocemente e le previsioni per il futuro sono estremamente allarmanti.

In Europa le foreste rappresentano il 40% dell'ecosistema terrestre e ospitano gran parte della biodiversità europea. Le strategie di gestione forestale, volte ad adattare le foreste europee ai cambiamenti climatici, potrebbero comportare il trasferimento intenzionale di individui provenienti da altri paesi o da regioni diverse dell'areale della specie. Questa strategia è conosciuta come migrazione assistita. La migrazione assistita (MA) è lo spostamento assistito di individui in un nuovo sito. Forestali e giardinieri traslocano piante da secoli e alcune di queste introduzioni hanno portato alla diffusione su scala continentale di specie non autoctone. Ad esempio, la robinia (Robinia pseudoacacia L.) è stata introdotta in Europa principalmente per la stabilizzazione del suolo, la produzione di miele e la qualità del legno duro. Pur continuando a fornire questi importanti servizi ecosistemici, presenta rischi di invasività nelle aree ad alta biodiversità.

Il bilancio dei rischi e dei benefici di queste traslocazioni è spesso poco chiaro, ma la MA viene sempre più spesso proposta come strategia di conservazione "attiva" e di adattamento ai cambiamenti climatici per gli alberi forestali. Occorre però testare e confrontare la capacità di crescita delle specie e della loro provenienza in un dato luogo. I forestali hanno usato i risultati di questi test per elaborare le loro strategie di semina e rimboschimento. Spesso però questi test vengono effettuati in condizioni specifiche e spesso ideali, come per esempio i vivai, che non corrispondono alle reali condizioni della foresta. Ciò non permette di studiare la rinnovazione naturale delle piante. MyGardenOfTrees cerca di superare questi limiti attraverso la costruzione di una rete di centinaia di piccoli test di provenienza, chiamati micro-giardini.

Il vantaggio di questo approccio è che vengono testate molte combinazioni di provenienze e condizioni ambientali specifiche di ogni sito di sperimentazione. Ad Oropa, in una zona protetta del Giardino, qualche settimana è stata approntata un’area test dove i semi sono stati piantati direttamente nel terreno, in semina diretta. Complessivamente l’area consiste di 100 "punti di semina" (seeding spots), dove vengono piantati circa 10 semi di provenienza accuratamente selezionata. I semi sono protetti da una capsula di rete metallica appositamente ideata per prevenirne la predazione, evitando così di contaminare la foresta con semi che provengono da regioni diverse.

L’impegno richiesto dal progetto è di almeno 5 anni di osservazione e monitoraggio, sicuramente un impegno importante per il personale del Giardino Botanico. Gestire un network di centinaia di micro-giardini va oltre le capacità di qualsiasi team di ricerca. MyGardenOfTrees usa un approccio di scienza partecipativa per superare questa difficoltà, e allo stesso tempo permette agli addetti ai lavori di osservare in prima persona la germinazione, la sopravvivenza e la crescita di alberi di diversa provenienza nei loro boschi. Come gli altri operatori, il personale del Giardino ha l’opportunità di partecipare a un esperimento senza precedenti per identificare quali provenienze sono più adatte per il rimboschimento dei siti vulnerabili al cambiamento climatico.

c. s. Giardino Botanico g. c.

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore