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ATTUALITÀ | 28 aprile 2020, 17:40

Messe ancora vietate dal 4 maggio, la Regione scrive a Conte: "Studiamo misure per garantire libertà di culto in sicurezza"

L'assessore Ricca ha mandato una lettera al Presidente del Consiglio:"Come faremo a spiegare ai cittadini che è lecito andare a lavoro per 8 ore vicino ai colleghi, ma non andare un'ora in chiesa alla settimana?".

messa

La Regione Piemonte scrive al Premier Giuseppe Conte, mettendosi a disposizione per studiare misure ad hoc per garantire la libertà di culto in totale sicurezza. Oggi l’assessore regionale Fabrizio Ricca ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio, che domenica ha annunciato come dal 4 maggio non sarà possibile ancora celebrare le messe per il rischio di contagio da coronavirus.

Conte ha dato il via libera ai funerali, con presenti al massimo 15 persone, mentre per ha confermato per ora lo stop ai riti. “La libertà di culto –sottolinea Ricca  nel documento mandato a Palazzo Chigi - non potrebbe definirsi libera senza essere esercitata liberamente”.

“Tutto questo, ovviamente, -aggiunge l’esponente della giunta Cirio - studiando i modi migliori, e sono convinto che questi modi esistano, per rendere sicure e a prova di contagio le funzioni”.“Come faremo altrimenti, -aggiunge Fabrizio Ricca - nel caso in cui tra qualche mese la situazione dovesse dimostrarsi ancora pericolosa, a negare i riti religiosi per settimane e settimane? E ancora, come faremo dal prossimo 4 maggio, a spiegare ai nostri cittadini, che è lecito e consigliato recarsi a lavoro per 8 ore, vicini ai colleghi, magari arrivando in fabbrica o in ufficio con i mezzi pubblici, ma non lo è andare in chiesa per un’ora alla settimana, distanziati dagli altri fedeli?”.

Motivi che hanno spinto la Regione Piemonte a mettersi a disposizione del Premier Conte nel trovare una soluzione - congiunta con la Curia, le autorità del culto, il Governo e le realtà dei fedeli – “per far tornare a vivere le chiese in sicurezza”.

Dalla redazione di Torino - g. c.

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