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CRONACA | 18 novembre 2021, 12:00

Guanti, cacciaviti e altri strumenti da scasso nel bagagliaio dell'auto: fermate dalla Polizia due sorelle

Entrambe sono state segnalate all'autorità giudiziaria e al Tribunale per i Minori: una delle due aveva 12 anni.

polizia

Guanti, cacciaviti e altri strumenti da scasso nel bagagliaio dell'auto: fermate dalla Polizia due sorelle (foto di repertorio)

In questi giorni, la Questura di Biella sta effettuando una serie di servizi specifici di prevenzione e repressione dei reati contro il patrimonio, anche mediante l'utilizzo di pattuglie della Squadra Mobile, a seguito di alcune segnalazioni di furti in abitazione. Nella mattinata di martedì, 16 novembre, il personale della Mobile ha individuato lungo la Trossi, in uscita da Biella, un'auto, con a bordo due donne: una alla guida, l'altra seduta sui sedili posteriori.

Gli agenti hanno notato che la passeggera posteriore spesso si è abbassata sui sedili, come per nascondersi alla loro vista, e pertanto sono state pedinate. Da accertamenti svolti sulla targa dell'auto è emerso che la stessa risultava segnalata, poiché in uso a persone dedite alla commissione di furti in danno di anziani, con la tecnica dell'abbraccio. L'auto è stata poi fermata a Mongrando e si è proceduto alle operazioni di identificazione: la conducente era una croata di 30 anni; la passeggera, invece, una giovane di 12 anni che ha dichiarato di essere la sorella.

Da un primo sommario controllo dell'auto, è stata rilevata la presenza di alcuni strumenti da scasso, celati in uno zaino risposto nel bagagliaio: pertanto, le donne sono state invitate presso gli uffici della Questura per accertamenti più approfonditi. Entrambe sono state trovate in possesso di cacciaviti, chiave inglese, forbici, guanti, lastre in plastica per l'apertura della porta e la somma di 600 euro.

Inoltre, la 30enne è risultata gravata da numerosi precedenti penali e veniva segnalata alla locale autorità giudiziaria per il reato di possesso di chiavi alterate e grimaldelli mentre la minore è stata segnalata alla Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Torino.

Redazione g. c.

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