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Casa Edilizia | 02 gennaio 2019, 09:00

Macchine da caffè a Cialde: vantaggi, usi e migliori modelli

Macchine da caffè a Cialde: vantaggi, usi e migliori modelli

Che sia un caffè ristretto, lungo o all'americana, la preparazione è un rito, una coccola verso se stessi. 
Possiamo avere lo stesso sapore del caffè che prendiamo al bar acquistando una macchina da caffè a cialde o con caffè macinato, e per questo non c'è che l'imbarazzo della scelta. In commercio troviamo macchine da caffè a cialde da costi contenuti che rappresentano oggetti di design decisamente stilosi e funzionali che oltre la loro indiscussa utilità arricchiscono e colorano i nostri ambienti che sia casa, lavoro o punto di ritrovo.

L’era delle macchine da caffè casalinghe, recensite sul sito Caffè della Pace, è iniziata con le capsule, che hanno un notevole impatto ambientale in quanto sono multi-componenti (plastica, caffè, alluminio) e il riciclo è complesso, poi con le cialde o caffè in polvere c’è stata la svolta eco-sostenibile in quanto fatti di materiali biodegradabile (carta da filtro e caffè).

Siccome il caffè come recita l’adagio deve rispettare le tre C: caldo, comodo e carico, e l’uso della polvere di caffè è soggetta a troppe variabili (umidità, quantità variabile), è da preferire l’uso delle cialde, perché sono monodose e rigorosamente grammati e particolare affatto trascurabile sono confezionati sottovuoto perciò con fragranza e aroma uniforme, e considerato che la grandezza ( 44 mm) è standard non si è vincolati alla marca della macchina da caffè, né alla miscela. 

Criteri di scelta della macchina da caffè
Se non vogliamo farci prendere la mano, o meglio, gli occhi da forme di design estremamente accattivanti, avveniristici o dalle linee essenziali andiamo a controllare quale livello di pressione viene applicato alle cialde per estrarre il caffè. Generalmente la pressione di queste macchine varia tra gli 11 e 20 bar: tanto più è alta la pressione, tanto più il caffè risulterà ricco e fragrante.
Altri elementi da valutare sono: la velocità di ebollizione, la presenza di uno o due beccucci erogatori, e dal punto di vista della sicurezza la certificazione IMQ, lo stop automatico al termine della preparazione del caffè e l’autospegnimento in caso di inattività.

Manutenzione e cura
Oltre le cure igieniche come lo smaltimento delle cialde, la rimozione del caffè gocciolato nel cassettino, e la frequente pulizia del porta filtro, è importantissima la decalcificazione della caldaia.
Il funzionamento di una macchina per caffè è abbastanza semplice: l’acqua della vaschetta viene travasata nella caldaia interna dove si trova una serpentina metallica che porta la porta rapidamente in ebollizione, questa, sotto pressione viene vaporizzata verso la cialda o la miscela di caffè.
L’acqua quando viene portata ad ebollizione rilascia calcare e qualche volta anche residui chimici di ben altra natura che depositandosi incrostano la caldaia e la conduttura riducendo il fluire del vapore acqueo e alterando il sapore. 

Per questi motivi, periodicamente è necessaria la decalcificazione della macchina caffè nel suo insieme. Il decalcificante è quindi un elemento necessario, infatti anche le case che producono cialde e macchine lo consigliano e definiscono minuziosamente il trattamento. Il costo del decalcificante può andare dai pochi centesimi della soluzione acida fai da te a qualche decina di euro delle soluzioni più blasonate e di collaudata efficacia delle case produttrici di macchine per caffe come Nespresso, De Longhi etc.
Ogni macchina per caffè ha la sua routine per la decalcificazione, e, mi sentirei di consigliare di procedere ad un ulteriore lungo risciacquo per evitare di sorbire i primi caffè con un aroma extra, un retrogusto spiacevole.

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