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POLITICA | 10 febbraio 2019, 07:00

#BielleseAlVoto - Biella, la candidatura di Cavicchioli in discussione

L'assessore Zago rompe il fronte: "Fedeltà ad un progetto, non a nomi". Ipotesi Ramella e Favero. Furia: "Lui è il candidato"

Fulvia Zago

Fulvia Zago e Paolo Furia

E se la candidatura di Marco Cavicchioli non fosse scontata? Cioè, se tanto per cambiare sotto il cielo del centrosinistra biellese emergessero voci discordanti rispetto sulla riconferma a leader della coalizione da parte dell’avvocato e attuale primo cittadino? Pare proprio essere questo il quadro a pochi mesi dalle elezioni amministrative. A confermarlo sono le parole dell’assessore Fulvia Zago. Ma non solo. Perché dubbi simili sono oggetto di grandi discussioni all'interno del Partito Democratico biellese.

L’esponente della giunta a Palazzo Oropa, dice: "La mia fedeltà è ad un progetto che veda al centro la città di Biella. Io non ho giurato fedeltà a nessun candidato, neanche a Cavicchioli al quale riconosco molti meriti. Quindi, per quanto riguarda la prossima campagna elettorale, dico: do la mia disponibilità a sostenere un programma, una visione della città e del territorio. Non ad un nome piuttosto che un altro". Parole inequivocabili, che oltre a fotografare la determinazione della persona, suonano come  un chiaro messaggio al Partito Democratico sotto il Mucrone: nulla è scontato, in assoluto, neanche la riconferma a candidato di Cavicchioli. Cavicchioli che però ha già incassato l’ok da parte di Paolo Furia (segretario regionale) il quale ha detto da tempo a chiare lettere che non servono "primarie".

"Lui è il candidato naturale - ribadisca Furia, oggi, da Torino -. Solo se Marco dovesse fare un passo indietro, e non ne vedo alcuna ragione, si potrebbe aprire una discussione su altre risorse del partito che potrebbero raccogliere la sfida. Trovo però questa discussione poco avvincente".

Nei giorni scorsi ci sono state alcune riunioni nella sede in via Trieste, durante le quali sono appunto emerse le diverse sensibilità che ci sono dentro il partito. D’altronde non è un mistero che, qualcuno, a Cavicchioli, preferirebbe l’ex senatrice Nicoletta Favero o che vorrebbe in campo l’ex presidente provinciale Emanuele Ramella Pralungo. Personalità diverse tra loro ma che, tra correnti e fazioni, trovano sostenitori pronti a giurare che possano fare meglio di Cavicchioli nella sfida in salita contro Corradino, la Lega e presto anche il centrodestra. "Innegabilmente si tratta di due risorse del centrosinistra biellese" ammette Furia, che taglia corto sulla vicenda.

“Io sono una persona di sinistra. Che pensa a Biella come ad una città dell’accoglienza, della partecipazione, digitale, proiettata alle grandi sfide del futuro - aggiunge la Zago -. Non ad una città chiusa in se stessa, che si inventa emergenze criminalità o legate all’immigrazione contro l'evidenza dei fatti... E su queste battaglie di verità, c’è molto spazio politico. Uno spazio che vorrei vedere occupato in una campagna elettorale fondata sui temi da affrontare, non polemiche”.

Il giudizio della Zago su Cavicchioli è limpido ma non senza critiche: “Lui, come tutti i componenti della giunta, ha fatto il massimo che si poteva in termini di impegno. Ma dobbiamo essere sinceri: potevamo e dovevamo fare di più. Credo che in termini di partecipazione e di comunicazione, ad esempio, i margini per fare meglio ci fossero. E non piccoli. Dopodiché io non correrò mai contro Cavicchioli, che reputo essere stato un buon sindaco. Faccio parte di una lista civica, non ho tessere di alcun partito e deciderò il da farsi nelle prossime settimane".

Paolo La Bua

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