Coggiola, Pray e Portula fanno fronte comune sull’ospitalità concessa ai richiedenti asilo. Sindaci e assessori delle tre amministrazioni hanno incontrato nei giorni scorsi il prefetto Annunziata Gallo per un confronto sul tema. Tutti offrono la propria disponibilità ad attivare il progetto Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) all’interno dei propri confini anche se restano dubbi sia sui numeri dell’accoglienza che sulla partecipazione ai nuovi bandi. Nessuna ufficialità, invece, su uno stabile presente a Coggiola che potrebbe ospitare i migranti.
“Siamo orientati a perseguire lo Sprar, spero che si possa poi partecipare al bando attraverso progetti ben definiti – spiega il sindaco di Coggiola, Gianluca Foglia Barbisin - non vorremmo ‘creare’ altre strutture in cui confinare un ammasso di persone che restano in attesa per molti mesi di notizie sul proprio futuro senza fare nulla di concreto. Così si creano soltanto situazioni spiacevoli anche per la popolazione locale. L’idea è di dare accoglienza diffusa in cui ognuno si fa carico di un numero limitato di richiedenti asilo. La settimana prossima incontrerò i sindaci di Pray e Portula per preparare progetti di inserimento basati ad esempio su corsi di formazione e lavori socialmente utili da presentare quando uscirà il bando”.
“Pray è disponibile – afferma il primo cittadino Gian Matteo Passuello – il prefetto ci ha comunicato cosa si aspetta dalle nostre realtà. Questo non significa aumentare il numero di persone che, ad esempio, vi sono già a Portula (una quarantina di ospiti) ma collaborare e gestire con gradualità la questione. Non vogliamo più subire la situazione ma essere partecipi”. Lo Sprar, l’accoglienza gestita direttamente dai Comuni tramite società o cooperative, è già attivo a Trivero, Mosso e Valle Mosso.
l.l.