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ATTUALITÀ | 06 novembre 2015, 17:56

Possibili disagi, ma nemmeno eccessivi, per sciopero dipendenti supermercati Carrefour

Possibili disagi, ma nemmeno eccessivi, per sciopero dipendenti supermercati Carrefour

Braccia incrociate, forse, sabato 7 novembre,  per i dipendenti della grande distribuzione: di fronte alle posizioni di rigidità fin qui riscontrate nella vertenza per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro, scaduto da due anni, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno proclamato una giornata  sciopero generale e unitario. Vi dovrebbero parteciperanno i lavoratori delle aziende aderenti a Federdistribuzione e Distribuzione cooperativa, che nel biellese è Carrefour.

Le motivazioni dello sciopero riguardano, come spiega Raffaele Statti della UilTucs, il rinnovo del Contratto Nazionale di lavoro, scaduto da oltre venti mesi per il quale la Federdistribuzione, “adducendo alla crisi in corso e la necessità di recuperare produttività – dice Statti - non solo non intende rinnovare il Ccnl scaduto, ma chiede una serie di misure per ridurre il costo del lavoro”.

Le richieste si articolano, in sintesi, con la sospensione temporanea del premio aziendale (intaccando anche i contratti integrativi di 2° livello), la riduzione dell’integrazione di malattia da parte delle aziende, la soppressione delle maggiorazioni orarie e dei premi riconducibili al lavoro domenicale.

“Le motivazioni delle richieste – ribadisce Raffaele Statti - sono incomprensibili in quanto le aziende aderenti a Confcommercio, le quali, lo scorso 30 marzo hanno siglato il Contratto nazionale di lavoro con le organizzazioni sindacali che prevedono, tra gli altri punti interessanti, un aumento salariale mensile che, mediamente a regime, è di 85 euro”.

In riferimento alla firma del contratto del Terziario con la Confcommercio, la Uiltucs ha intrapreso azioni legali (decreti ingiuntivi)  in favore di diversi lavoratori  impiegati con le aziende di Federdistribuzione, riuscendo ad ottenere risultati soddisfacenti.

“Ad aggravare la situazione – prosegue Statti - concorrono le continue disdette della contrattazione integrativa aziendale che determina un forte peggioramento di diritti ed ulteriore perdita di salario. A causa di tali rigidità e dell’atteggiamento dilatorio della controparte - prosegue Statti -  le organizzazioni sindacali unitariamente hanno deciso la mobilitazione, a partire dalla proclamazione dello sciopero nazionale per le intere giornate del 7 Novembre e del 19 dicembre 2015.

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