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ATTUALITÀ | 03 luglio 2025, 06:50

Il Brich di Zumaglia è pronto a rinascere, l'Unione Montana revoca la concessione: "Gravi e reiterati inadempimenti contrattuali"

Sara Anchisi per gli “Amici del Brich”: “Il lavoro svolto fino ad ora acquisisce significato. Oggi, concretamente, possiamo iniziare a costruire”.

Il Brich di Zumaglia è pronto a rinascere: l'Unione Montana revoca la concessione - Foto di repertorio.

Il Brich di Zumaglia è pronto a rinascere: l'Unione Montana revoca la concessione - Foto di repertorio.

Il momento tanto atteso è arrivato: dopo anni di appelli, incontri istituzionali, mobilitazioni civiche e una crescente pressione da parte del territorio, il Brich di Zumaglia può finalmente intravedere il futuro che merita. Con la revoca ufficiale della concessione all’attuale gestore “Manifacture60”, sancita dalla determinazione n. 61 del 30 giugno 2025 dell’Unione Montana Valle del Cervo – La Bürsch, si apre la fase operativa della riqualificazione del parco e delle relative strutture.

È il primo passo, concreto e risolutivo, che consente di rimuovere l’ostacolo più critico: la presenza di un gestore non più in grado di adempiere ai propri obblighi. Secondo quanto riportato nel documento ufficiale, la revoca è stata motivata dalla mancata manutenzione del verde, il mancato pagamento del canone, la decadenza delle polizze assicurative e numerose violazioni della convenzione firmata nel 2021.

Un passaggio tanto atteso da associazioni, cittadini, enti locali e da chi, come gli Amici del Brich, ha lottato instancabilmente affinché il sito non venisse abbandonato e destinato all'oblio: “Quando abbiamo ricevuto la notizia – racconta Sara Anchisi, portavoce – ci siamo sentiti sollevati nel profondo. È una battaglia che portiamo avanti da anni e oggi, dopo l’incuria, possiamo dire che ce l’abbiamo fatta. Tutto il lavoro svolto fino ad ora acquisisce significato. Oggi, concretamente, possiamo iniziare a costruire”.

La revoca della concessione riguarda l’intero comprensorio: non solo il castello, ma anche Cascina Alè e l’area del Parco, con l’obbligo per l’associazione uscente di "riconsegnare" i beni entro 15 giorni, liberi da persone e cose.

Grazie a questo atto ufficiale, diventa concretamente spendibile il finanziamento regionale da 200.000 euro, destinato alla manutenzione straordinaria... ma non è tutto: si apre anche il percorso legislativo per l’ingresso del Brich nella rete dell’Ente di Gestione delle Aree Protette del Ticino e del Lago Maggiore, “un passaggio strategico per garantire una manutenzione ordinaria stabile e professionale nel tempo – continua Anchisi -. Senza questa revoca la situazione rischiava di rimanere stagnante, senza la possibilità di investire fondi, né pensare ad un nuovo gestore. Oggi, finalmente, è possibile”. Come sottolineato dagli esponenti delle associazioni, qualora i gestori impugnassero la revoca, la situazione potrebbe rallentare ulteriormente, ma in vista delle numerose inadempienze certificate da verbali di sopralluogo, diffide e l’ordinanza sindacale, l’esito finale risulterebbe “solamente” posticipato. “Questo è il momento per chiarire alcuni aspetti tecnici con l’Unione Montana, valutare con chiarezza la situazione attuale e programmare il futuro, ma la via è tracciata”.

Gianni Fregonese, presidente ASD Fulgor, offre la sua visione: “Ho dedicato quasi quarant’anni, insieme a tanti altri volontari, alla cura e alla pulizia del parco. Vedere oggi la situazione del Brich è davvero opprimente: è il risultato di scelte sbagliate, sotto gli occhi di tutti, e come spesso accade nessuno si assume le proprie responsabilità. Speriamo che questa revoca vada a buon fine. Oggi si respira un’aria diversa e ci auguriamo che nel prossimo futuro possano aprirsi nuove strade per restituire al parco la sua vocazione originaria: un luogo dove le famiglie possano portare i bambini a vivere la natura. Un sentito grazie a tutti coloro che si sono impegnati per arrivare fin qui.”

È già attiva una fase di confronto e apertura, che gli Amici del Brich intendono portare avanti coinvolgendo nuovi cittadini, professionisti del verde, associazioni e soggetti culturali. L’obiettivo: immaginare un modello gestionale innovativo e partecipato, che dia nuova vita al bene comune e, ricordando le parole del Presidente della Provincia, Emanuele Ramella Pralungo “non solo un luogo di passeggio, ma un polo permanente, capace di ospitare eventi, laboratori, attività naturalistiche e culturali”.

“Abbiamo avviato una serie di incontri – conclude Anchisi – per valutare gli scenari futuri.  La nuova sfida è di sviluppare una progettazione di lungo periodo, che non si limiti alla manutenzione del verde, ma che rilanci l’intero sito con una visione ampia, coinvolgente, coraggiosa. Vogliamo costruire una comunità di progetto attorno al Brich, per la sua seconda vita. Che sia davvero un bene di tutti, con un valore aggiunto culturale e sociale”.

In attesa che la manutenzione straordinaria prenda il via e che i cancelli, oggi chiusi, vengano finalmente riaperti, è tempo di guardare avanti. La prossima primavera potrebbe segnare il ritorno delle passeggiate e l’estate un primo calendario di attività. Ma oggi, la notizia è una sola: il Brich di Zumaglia è pronto a rinascere!

G. Ch.

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