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Cronaca dal Nord Ovest | 22 ottobre 2018, 16:42

Spaccio di droga tra Vercelli, Novara e la Valsesia: sgominata una vasta rete di grossisti e corrieri

Undici arresti, un obbligo di firma, oltre 60 chili di stupefacenti sequestrati: smantellato un giro di affari milionario

Spaccio di droga tra Vercelli, Novara e la Valsesia: sgominata una vasta rete di grossisti e corrieri

Il "Serpente" si muoveva tra Romagnano, Gattinara, Borgosesia e l'alta Valle, lasciando rilevanti quantitativi di sostanza stupefacente nei bagni di centri commerciali e locali pubblici dove poi i piccoli spacciatori andavano a ritirarla per immetterla sul mercato.Il "Principe" lavorava con modalità analoghe nel novarese, movimentando quantitativi ancora più ingenti di hashish, cocaina e marijuana.

Entrambi avevano ampie disponibilità economiche - il "Serpente" si muoveva addirittura accompagnato da un autista -, di vetture e di immobili. E poi erano furbi, attenti a non farsi seguire e a nascondere la droga in luoghi sempre diversi.E' durata quasi un anno l'operazione "Pony express" che ha permesso alle squadre mobili di Vercelli e Novara di smantellare una rete di grossisti e corrieri in grado di movimentare ingenti quantitativi di droga.

Tra loro anche il "Serpente" e il "Principe" come venivano soprannominati i due nel giro del traffico di droga. Un traffico in grado di movimentare roba di altissima qualità: gli ultimi sequestri sono avvenuti a Trecate e Novara non più tardi di venerdì scorso.Il bilancio conclusivo è di nove arresti in flagranza di reato, due arresti in applicazione di misure cautelari in carcere e di un obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria. Numeri impressionanti quelli degli stupefacenti sequestrati: quasi 50 chili di hashish, 7 di cocaina purissima (una volta tagliata poteva arrivare a fruttare quasi un milione di euro) e 6 chili di marijuana.Una rete che, partendo dalla Valsesia (il Serpente era formalmente residente a Quarona e aveva disponibilità di immobili a Romagnano e Gattinara) si estendeva alla città di Vercelli, al novarese e al milanese, dove sono stati arrestati due dei componenti del sodalizio criminale.

Che, in comune, aveva per lo più la città di origine: una località del Marocco della quale la gran parte degli arrestati era originaria.Due gli italiani coinvolti nel traffico, per un'inchiesta che, al momento, ancora non è conclusa visto che le forze dell'ordine sono alla ricerca del terzo livello: il fornitore dello stupefacente."A dare il via all'indagine - ha spiegato il dirigente della Squadra Mobile di Vercelli, Antonino Porcino - una segnalazione confidenziale raccolta da uno dei nostri agenti e relativa a un giro di spaccio che aveva come basi un giardino pubblico a Romagnano e come mercato tutta la zona della Valsesia".

Seguendo il "Serpente" gli investigatori sono arrivati al suo fornitore, un marocchino novarese, titolare di una bar in città e, tra l'altro, finito in manette insieme ai fratelli nel corso dell'ultimo sequestro, avvenuto venerdì scorso. A quel punto nelle indagini si sono affiancati i colleghi novaresi e, pezzo per pezzo, la rete è stata individuata e smantellata.

Dal nostro corrispondente di Vercelli

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