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EVENTI | 27 marzo 2017, 12:11

Uniti nella solidarietà, comuni biellesi firmano il patto di fratellanza europeo FOTOGALLERY

I sindaci di Borriana, Sandigliano, Ponderano e Cerrione hanno sottoscritto ieri, 26 marzo, il documento che rappresenta le fondamenta del rapporto costruito con i paesi gemellati di Villerest, Dorohoi, Belisce e Tahanovce

Fotoservizio Fighera

Fotoservizio Fighera

Il progetto Europe Just in Time è entrato nel vivo ieri sera, 26 marzo, con la firma del patto di fratellanza a Ponderano, un appuntamento che ha permesso di condividere un momento di grande rilievo per la vita delle otto comunità locali dei Paesi UE coinvolti, che si adoperano nello scambio di esperienze e nello sviluppo di progetti comuni per la pace, la solidarietà, l’incontro tra i popoli.

A firmare i sindaci coinvolti nel progetto: Borriana, con Francesca Guerriero, Ponderano, con Elena Chiorino, Cerrione, con Anna Maria Zerbola e Sandigliano, con Mauro Masiero. Con loro i primi cittadini dei paesi europei gemellati: i francesi di Villerest, i romeni di Dorohoi, i croati di Belisce e gli slovacchi di Tahanovce. Numerosi e partecipati gli eventi del fine settimana, dai workshop alle feste, dai mercatini agli incontri e alle serate interculturali dove gli amministratori hanno potuto raccontare le proprie esperienze sul tema. Una settantina gli ospiti stranieri ospitati dalle famiglie biellesi.

"Un patto di fratellanza che ci impegna a mantenere i legami permanenti tra le amministrazioni dei nostri comuni, per promuovere il dialogo, per scambiarci le nostre esperienze e per eseguire tutte le attività congiunte che possono favorire un miglioramento reciproco in tutti i campi che rientrano nelle nostre competenze" si legge nel documento firmato dai rappresentanti degli otto comuni.

"Oggi viviamo il momento più alto e solenne del progetto - spiega il sindaco di Ponderano Elena Chiorino - se è vero che abbiamo radici comuni è altrettanto evidente che non possiamo avere dell'Europa una visione unitaria dove sia naturale identificarsi in un'unica cultura. Oggi la voce che noi vogliamo portare in Europa è la voce di chi crede negli ideali europei e rifugge la volontà delle banche e delle grandi compagnie assicurative, di chi crede fermamente che l'Europa sia una sintesi delle nostre culture, dei nostri sistemi solidaristici, delle bellezze dei nostri territori e della gente che li abita. Una sintesi, non un appiattimento volto ad una rinuncia forzosa delle nostre identità".

l.l.

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