/ Benessere e Salute

Benessere e Salute | 11 novembre 2016, 12:22

Diabetologia: Novara ospedale di riferimento

Diabetologia: Novara ospedale di riferimento

La Regione prepara la revisione della rete di Diabetologia ed Endocrinologia. In Piemonte, sono circa 280.000 le persone che soffrono di diabete - circa 12 mila nella provincia di Vercelli, oltre il 5% della popolazione. Il 91% di questi sono adulti con diabete di tipo 2, gli altri sono persone con diabete di tipo 1- età pediatrica (circa il 5%), diabete gestazionale, diabete secondario e altri tipi di diabete.Il dato è costante crescita: nel 2011 i pazienti diabetici iscritti al Registro regionale del diabete erano 268.200, di cui l’88% con diabete di tipo 2, con aumento del 10% in quattro anni.

"Per  garantire a questi pazienti una sempre migliore assistenza attraverso l’omogeneità e la condivisione dei percorsi di cura - si legge in una nota della Regione -, l’analisi e la soluzione collegiale dei problemi, l’appropriatezza clinica ed organizzativa, la formazione comune la Regione Piemonte ha istituito la rete territoriale endocrino-diabetologica approvando nei giorni scorsi, con una delibera proposta dall’assessore alla Sanità, gli indirizzi per la riorganizzazione dell’assistenza diabetologica e endocrinologia".

Il cui modello si configura in quattro quadranti con centri hub di riferimento: Area metropolitana di Torino: Asl To1, To2, To3, To4, To5, con centri hub di riferimento gli Ospedali Mauriziano, Città della Salute, Maria Vittoria (To2) e San Luigi Gonzaga di Orbassano; Piemonte nord-est: Asl Biella, Vercelli, Novara e Vco, con centro hub Ospedale Maggiore di Novara; Piemonte sud-est: Asl Asti e Alessandria, con centro hub Ospedale di Alessandria; Piemonte sud ovest: Asl Cn1 e Cn2, con centro hub Ospedale di CuneoNella fase transitoria, la Rete si svilupperà su 2 aree di coordinamento interaziendale: Piemonte orientale: (Aree Nord Est e Sud Est) e Piemonte occidentale (Area Metropolitana di Torino e Sud-Ovest).

Secondo le indicazione dell'assessorato alla Sanità "La rete dovrà essere strettamente correlata con medici di famiglia e pediatri per la gestione integrata dei percorsi di salute: è dai medici di famiglia che passa la sensibilizzazione verso i pazienti sullo stile di vita corretto che, insieme al mantenimento costante di un buon compenso metabolico, è in grado di ridurre l’incidenza delle complicanze del diabete".Il modello di assistenza è basato su alcune priorità: personalizzazione della terapia, ottimizzazione del percorso diagnostico-terapeutico per adattarlo e renderlo appropriato a seconda delle esigenze e della situazione clinica del paziente; inserimento del paziente al centro di un team integrato, costituito dal suo medico di famiglia, dal diabetologo e dagli altri operatori sanitari coinvolti nel processo di cura.

Dal nostro corrispondente di Vercelli

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore